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Bomba ecologica alle Saline: canale sequestrato, numerosi indagati
Stea: «Presto vertice bonifica» L'acqua rossa dei rifiuti: il video choc

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Bomba ecologica alle Saline: sequestrato il canale, numerosi indagatiL'acqua rossa dei rifiuti: il video choc

Un terremoto giudiziario che si abbatte sui rappresentanti della società che gestisce le Saline, sui vertici del Consorzio di Bonifica e del Comune di Trinitapoli. L'assessore all'Ambiente regionale Stea: «Presto vertice bonifica».

Giovedì 11 Ottobre 2018, 10:31

20:06

L'acqua rossa del canale delle Saline era frutto di tonnellate di rifiuti pericolosi. È questo l'esito di una indagine del Noe oggi culminata con il sequestro di un'area di un chilometro nei territori di Trinitapoli e Margherita di Savoia. Centinaia di metri cubi di rifiuti ammassati alle foci del canale. Un terremoto giudiziario che si abbatte sui rappresentanti della società che gestisce le Saline, sui vertici del Consorzio di Bonifica e del Comune di Trinitapoli.

Legno, plastica, pneumatici, vetri, pezzi di carrozzeria, lastre di eternit frantumate. Una vera e propria bomba ecologica che avrebbe provocato la colorazione di rosso delle acque del canale a margine dell'impianto di produzione del sale delle Saline di Margherita di Savoia. I Carabinieri del Noe di Bari, insieme ad Asl e Arpa Bat, hanno sottoposto a sequestro un chilometro del canale “Cinquemetri” intervenendo in due diverse località, a cavallo dei territori di Margherita di Savoia e Trinitapoli.

Il canale “Cinquemetri”, a servizio dell’abitato di Trinitapoli per il convogliamento delle acque piovane nonché dei reflui provenienti dal locale depuratore, in parte coperto dall’abitato cittadino, nella sua parte scoperta è sempre stato oggetto di “aggressioni” da parte di cittadini senza scrupoli che ne realizzavano piccoli scarichi abusivi e sversamenti di rifiuti, a danno del turismo e dell’ambiente insistente sul tratto di costa antistante.

Più volte le Autorità presenti sul territorio hanno cercato la soluzione al problema. Talvolta si è pensato alla presenza di alghe coloranti, altre volte si è imputato il fenomeno delle acque rosse allo scarico abusivo dei processi di cantine vitivinicole, fenomeno criminale accertato e demolito grazie all’operazione “Cinquemetri” del NOE nel 2012. 

Tutta l’area in questione, zona umida oggi compresa nei territori dei comuni di Trinitapoli e Margherita di Savoia, vanta un ecosistema unico, perché rappresenta un habitat eccezionale atto ad ospitare una grande varietà e quantità di uccelli acquatici migratori. Al fine della protezione ambientale la salina ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti internazionali tra cui: “Zona Umida di Importanza Internazionale” ai sensi della “Convenzione di Ramsar”, “Zona di Protezione Speciale” e “Sito di Importanza Comunitaria” per la protezione della flora e della fauna selvatica, area protetta europea "Natura 2000", “Riserva Naturale dello Stato” dal 1977.

«All’azienda gestrice delle saline ed ai propri rappresentanti legali - si legge in un comunicato dei Carabinieri - sono stati contestati diversi reati aggravati dalla particolare tutela riservata all’ambiente protetto danneggiato e deturpato da scarichi illegali di acque inquinate e fanghi. Ai vertici del Consorzio di Bonifica Capitanata di Foggia e del Comune di Trinitapoli sono stati contestati rispettivamente reati di danneggiamento aggravato per rinvenimento di sostanze inquinanti in un corso d’acqua pubblico e deposito incontrollato e realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali anche pericolosi».

LE PAROLE DI STEA - L’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Gianni Stea, annuncia la convocazione di «un vertice» incentrato sulla «bonifica e messa in sicurezza dell’area» di Trinitapoli e Margherita di Savoia, nella provincia Barletta-Andria-Trani, in cui i carabinieri del Noe hanno sequestrato una condotta abusiva di un chilometro, realizzata a margine dell’impianto di produzione del sale delle 'Saline di Margherita di Savoia'. La condotta scaricava acque di produzione di colore rosso mattone assieme ai fanghi di scarto accumulati nelle vasche. In una nota, Stea annuncia «un vertice con i rappresentanti delle istituzioni, enti locali, forze dell’Ordine e tecnici, affinché al fianco delle sacrosante indagini della magistratura e dei Carabinieri del Noe - che ringrazio per la continua attività a tutela dell’ambiente - ci si possa attivare immediatamente per la bonifica e messa in sicurezza dell’intera area». «Una zona umida - sottolinea - che vanta un ecosistema unico, perché rappresenta un habitat eccezionale atto ad ospitare una grande varietà e quantità di uccelli acquatici migratori». «Ricordo - prosegue l’assessore - che al fine della protezione ambientale la salina ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti internazionali». «Ed è compito fondamentale dell’assessorato che mi è stato affidato - conclude - svolgere una continua attività a difesa di queste oasi naturalistiche che rappresentano patrimoni unici, ma che purtroppo entrano sovente nel mirino degli eco-criminali».

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