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Ilva, i grillini: fabbrica va chiusa
Calenda: follia. Allarme sindacati

 
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Futuro incerto per i lavoratori Ilva

Le reazioni: si mette in ginocchio l’economia della città di Taranto e perdere un ruolo strategico e di qualità nella produzione di acciaio del nostro paese

Domenica 20 Maggio 2018, 09:12

Dopo la Tav anche il futuro dell’Ilva potrebbe vedere la parola fine con l’arrivo del nuovo governo M5S-Lega soprattutto dopo che oggi nel «Blog delle Stelle» si afferma come «nel contratto» ci sia scritto «chiaramente che si lavorerà per la chiusura dell’Ilva» sottolineando che «il denaro pubblico va investito sulle vere priorità del Paese. Non sulle opere inutili e dannose». Il Movimento afferma quindi che «per l'introduzione di un modello di gestione dei rifiuti che cancellerà lo Sblocca Italia, finanzieremo una rete di colonnine elettriche per le ricariche delle auto, e ci sarà una premialità fiscale per le produzioni meno impattanti».

Immediata a questo punto è stata la risposta del ministero dello Sviluppo economico che affida ad una nota del ministro, Carlo Calenda e del viceministro Teresa Bellanova, la preoccupazione per una possibile deindustrializzazione dell’area. Calenda e Bellanova tentano quindi in extremis di riportare al tavolo sindacati e azienda per chiudere un accordo che metterebbe in sicurezza, a loro avviso, il futuro della più grande acciaieria d’Europa, e porterebbe avanti un piano ambientale con la copertura dei parchi minerari avviati. "Speriamo che le sigle sindacali che auspicavano la chiusura dell’accordo con il nuovo Governo capiscano che questa strada è chiusa. Siamo disponibili a convocare immediatamente il tavolo con azienda e sindacati per chiudere l’accordo ed evitare la più grossa deindustrializzazione del Sud degli ultimi decenni», spiegano.

Reazioni arrivano anche dal fronte sindacale. «Chiudere l'Ilva significherebbe mettere in ginocchio l’economia della città di Taranto e perdere un ruolo strategico e di qualità nella produzione di acciaio del nostro paese», avverte Annamaria Furlan, leader della Cisl, raccomandando «un grande senso di responsabilità da parte di tutti», mentre il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli attacca: «Gli M5S confermano la volontà di non proseguire l’opera di ambientalizzazione e di chiudere la fabbrica lasciando a casa 20.000 lavoratori senza alcuna garanzia». Il sindacalista chiede quindi di «proseguire immediatamente la trattativa, trovare un accordo che ambientalizzi - come tutti a Taranto, in particolare, attendono - difenda tutti i lavoratori e metta in sicurezza l’impianto e lo rilanci». Paradossalmente, la determinazione di M5s di voler chiudere l’Ilva, potrebbe avere come l’effetto di riportare al tavolo le parti per un accordo fra sindacati e Am Investco sul quale a quel punto sarebbe difficile se non impossibile per il nuovo governo far marcia indietro.

Intanto le critiche arrivano anche da altre forze politiche: "oggi un post dei 5 Stelle proietta un’ombra sinistra sul futuro dell’Italia: fine delle grandi opere, definite inutili e addirittura dannose, e chiusura dell’Ilva, ovvero della siderurgia nel nostro Paese. Parole che mettono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e pregiudicano un futuro di crescita per l’Italia», scrive su Facebook Giovanni Toti, governatore della Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi.

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