Telefonini e droga sono stati sequestrati nel carcere di San Severo (Foggia). Né da notizia il segretario nazionale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) Federico Pilagatti. Stando a quanto riferito, lunedì 27 ottobre è stato sequestrato un apparecchio telefonico in una stanza che ospitava alcuni detenuti e il 30 ottobre, in un’altra perquisizione, sono stati sequestrati un altro telefonino e alcuni grammi di sostanza stupefacente.
«I dati preoccupanti - riferisce Pilagatti - dicono che negli ultimi due mesi sarebbero stati sequestrato 10 smartphone e quasi un chilo e mezzo di droga tra hashish e cocaina. Tutto ciò avviene in un contesto drammatico poiché nonostante la carenza di poliziotti penitenziari a San Severo sia atavica, i pochi agenti in servizio con coraggio e professionalità stanno contrastando con le unghie e con i denti la delinquenza interna al carcere che lo vorrebbe trasformare in piazza di spaccio di droga e telefonini, come avvenuto in altri penitenziari della nazione».
Pilagatti sottolinea che «in queste condizioni il personale di San Severo, nonostante tutti gli sforzi giornalieri, non può continuare a combattere da solo contro una criminalità attrezzata e con tante potenzialità, poiché sarebbe condannata a soccombere, per cui necessita l’aiuto urgente dell’amministrazione penitenziaria al fine di rivitalizzare gli organici della polizia penitenziaria con l’invio di almeno 25 unità». «Questo - conclude - oltre ad evitare che i droni portino il loro carico di materiale proibito fino alle stanze dei detenuti, consentirebbe ai poliziotti di poter fruire di diritti negati previsti da leggi e contratti di lavoro, costringendo i poliziotti ad effettuare innumerevoli ore di lavoro straordinario».
















