Ha fatto scena muta davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, Odette Eronia l’ex latitante Leonardo Gesualdo, 39 anni, ritenuto affiliato al clan Moretti/Pellegrino/Lanza della “Società”, interrogato in carcere a Lecce per il possesso di una pistola calibro 7.65 con numeri di matricola limati e 6 proiettili nel caricatore, sequestrata nel covo al Salice (borgata alla periferia della città lungo la strada per Ascoli Satriano) dove si nascondeva; e dove i carabinieri all’alba del 7 ottobre hanno posto fine alla sua fuga dalla Giustizia dopo quasi 5 anni. Ad operare lo scorso 7 ottobre gli uomini del Gis dei Carabinieri, in sostanza le cosiddette «teste di cuoi» in servizio con l’Arma.
Leonardo Gesualdo detto “il vavoso” è stato arrestato per due motivi. Sul suo capo pendeva dal 16 novembre 2020 l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari del blitz “Decimabis” contro la mafia del pizzo contrassegnato da 44 arresti, con successiva condanna in primo grado a 12 anni per mafia; ed è stato arrestato in flagranza per detenzione illegale e ricettazione dell’arma. Era in un marsupio poggiato sul tavolo accanto al letto dove dormiva.
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