Venerdì 03 Ottobre 2025 | 19:21

Per Roberto Sinesi sconto di pena di «soli» 6 anni: il boss foggiano contava su una riduzione più sostanziosa

 
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Per Roberto Sinesi sconto di pena di «soli» 6 anni: il boss foggiano contava su una riduzione più sostanziosa

Arriva un lieve sconto di pena per il boss 63enne, becchino foggiano, attualmente sottoposto al duro regime carcerario del 41 bis per scontare 26 anni di reclusione

Venerdì 03 Ottobre 2025, 16:22

Arriva un lieve sconto di pena nell’ordine di 6 anni per il boss Roberto Sinesi, 63 anni, becchino foggiano, di nuovo detenuto dal 9 settembre 2016, attualmente sottoposto al duro regime carcerario del 41 bis per scontare 26 anni di reclusione. E’ molto meno sostanzioso di quanto sperasse il mafioso che dagli anni Novanta è ai vertici della “Società foggiana”. A fronte di 3 condanne definitive a 26 anni complessivi per mafia, estorsione e armi inflitte al capo-clan per fatti del 2015/2020, la corte d’appello di Bari applicando la continuazione tra i reati ha ora quantificato in 20 anni e 2 mesi la pena da scontare. Di gran lunga superiore quindi ai 7 anni e 2 mesi (già espiati) secondo i calcoli e la prospettazione del difensore, avv. Ettore Censano che ricorrerà in Cassazione.

E non è finita… Tradotto in soldoni, significa che se la decisione della corte d’appello verrà confermata dalla Cassazione il fine pena per Sinesi sarà intorno al 2036. Col rischio peraltro che la carcerazione si prolunghi ancora. Questo perché ai 26 anni che Sinesi sconta (9 anni per mafia in “Decimazione”; 12 anni per estorsione aggravata dalla mafiosità in “Saturno” sul racket dei parcheggi; 5 anni per armi, perché girava armato e rispose al fuoco mettendo in fuga i killer che il 6 settembre 2016 cercarono di ucciderlo), si devono poi aggiungere i 16 anni inflitti in primo grado quale presunto mandante del tentato omicidio del boss rivale Vito Bruno Lanza, alias “u lepre”, ferito gravemente il 15 ottobre 2015 in un agguato collegato alla guerra tra i Sinesi/Francavilla e i Moretti/Pellegrino/Lanza. Per questa imputazione pende il processo d’appello.

La tesi difensiva La continuazione tra reati è il meccanismo giuridico che prevede la possibilità per un imputato condannato in distinti processi di ottenere sensibili riduzioni, mitigando così gli effetti del cumulo pene. A Sinesi dal ’91 a oggi sono stati inflitte condanne per mafia, tentato omicidio, droga, estorsione, armi, furto, associazione per delinquere, corruzione, violazione della sorveglianza speciale. Dal dicembre ’93 a oggi il boss ha trascorso in cella quasi 29 anni. L’avv. Censano sostiene che Sinesi ha sempre rivestito sin dagli anni Novanta un ruolo di primo piano nel panorama mafioso foggiano come dimostrano indagini, blitz, condanne e assoluzione. Ne consegue, nella prospettazione difensiva, che la continuazione tra i reati va applicata già a partire dai 15 anni che furono inflitti al malavitoso per mafia e droga negli anni Novanta nei maxi-processi Panunzio e day before. Sommando quei 15 anni già espiati ai 26 anni che Sinesi sconta dal 2016, secondo i calcoli della difesa e in virtù della continuazione la pena da scontare deve essere di 22 anni complessivi, da cui detrarre i 15 anni già espiati per Panunzio/Day before.

Libertà effimera La tesi difensiva fu accolta il 10 febbraio scorso dalla corte d’appello di Bari che quantificò in poco più di 7 anni la pena finale, ormai scontata, per cui Sinesi fu scarcerato. Ma la sua libertà durò solo 48 ore, in quanto il ricorso immediato dalla Procura generale portò alla revoca del provvedimento e Sinesi fu riportato in cella. Secondo la Procura generale non si può applicare la continuazione tra reati datati anni Novanta e quelli commessi vent’anni dopo a partire dal 2015. “La decisione di abbuonare all’imputato ben 19 anni di reclusione merita censura e va annullata”, scrisse il pg nel ricorso in Cassazione contro la decisione della corte d’appello. Il 16 maggio 2024 la Suprema corte accolse il ricorso; annullò con rinvio il provvedimento della corte d’appello; ordinò ai giudici di riesaminare la posizione del capo-clan. Nel giugno scorso in camera di consiglio davanti ai 3 giudici della corte d’appello si sono confrontati difesa e pg. Ora è arrivata la decisione che gela le speranze di Sinesi di tornare presto in libertà, o quantomeno non a 80 anni suonati.

Perché 20 anni Il legale nella richiesta di continuazione tra reati ha citato un precedente analogo relativo a un altro mafioso foggiano che si è visto riconoscere la continuazione tra reati del ’95 e quelli del 2008/2020. Da qui la richiesta dell’avv. Censano di mettere nel computo finale i 15 anni inflitti a Sinesi in Panunzio/Day before nel ‘94/98; i 12 per estorsione di Saturno per fatti dell’estate 2015; i 5 anni per armi del settembre 2016; i 9 anni per mafia in Decimazione per fatti 2015/2020. I giudici invece, accogliendo sostanzialmente la tesi della Procura generale, hanno escluso da questo calcolo la condanna per Panunzio/Day before; e preso in considerazione le 3 condanne degli ultimi anni “unificate dal vincolo della continuazione, rideterminando la pena complessiva in 20 anni e 2 mesi” a fronte dei 26 anni complessivi.

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