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L’arcipelago delle Diomedee con l’acqua razionata d’estate

 
Redazione Foggia

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L’arcipelago delle Diomedee con l’acqua razionata d’estate

Disagi per turisti e residenti con il pienone nelle strutture ricettive

Domenica 13 Luglio 2025, 09:53

È un’estate più complicata del solito quella che le isole Tremiti stanno vivendo. Tanti turisti per il week end, oltre quelli che quotidianamente sbarcano per una gita mordi e fuggi, ma da ieri mattina tutte le strutture ricettive sono alle prese con una riduzione idrica che sta causando non pochi disagi.

Il problema non è di questi giorni, rinviene da tempo e nonostante le varie ipotesi di soluzione prospettate dalle varie Amministrazioni che si sono succedute, resta il “dramma” di Isole che per l’acqua dipendono dalle navi che quotidianamente, estate e inverno, attraccano all’Isola di San Domino per riempire la cisterna centrale delle Tremiti. È facile immaginare che in presenza di un qualsiasi problema - di natura meteo-marina, di navigazione o di possibili rapporti commerciali fra le parti - tutto si blocca e l’acqua non arriva o arriva con il contagocce.

“Un disagio che è difficile spiegare ai turisti che hanno scelto le Tremiti per le loro vacanze – spiega il direttore di uno degli alberghi più noti dell’arcipelago -, il cliente ha sempre ragione, ma in questo caso anche noi operatori turistici siamo in seria difficoltà ad assumerci colpe per disservizi che non dipendono dalla struttura. Certo chi sceglie le Tremiti per le proprie vacanze lo fa proprio per la loro natura ancora incontaminata e selvaggia, ma non si aspetta certo che non scenda acqua dai rubinetti.”

Il rimpallo di responsabilità, in questi casi, è dietro l’angolo: un dissalatore sull’Isola di San Nicola avrebbe potuto risolvere molti dei problemi idrici, ma anche i tanti fondi messi a disposizione sia in maniera mirata per le piccole isole (due anni fa alle Tremiti arrivò anche il ministro Musumeci per illustrare un provvedimento che mirava proprio a ‘isolare’ meno le isole), sia quelli straordinari del PNRR o anche la ZES, avrebbero sicuramente potuto mettere in campo un progetto idrico in modo da prevedere una condotta sotterranea che dal Gargano portasse l’acqua in modo da rende autosufficiente il territorio.

“In ballo – ricorda, appunto, un isolano – vi era anche il progetto di un dissalatore che l’Acquedotto pugliese era pronto a realizzare, ma poi si è arenato perché da quello che è dato sapere perché la passata Amministrazione aveva preso l’impegno di realizzarlo da sola con finanziamenti recuperati. Le Tremiti sono le uniche isole dell’Adriatico, se solo pensiamo a quelle del Tirreno (Capri, Ischia, Procida, Ponza etc. ) ci rendiamo conto di quale attenzione viene riservata, a cominciare dalla Regione Puglia, a un patrimonio che potenzialmente potrebbe esprimere molto ma molto di più, diventare il fiore all’occhiello del turismo pugliese e, invece, sembra che qui il mondo si sia fermato 50 anni fa. Sa qual è l’unica volta che abbiamo avvertito una vera attenzione da parte della politica? Quando Gheddafi minacciò di annettere le Tremiti alla Libia. Le posso dire che, forse, sarebbe stato anche meglio!”

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