È morto il 17enne di Torremaggiore ritrovato agonizzante in una pozza di sangue martedì pomeriggio (10 giugno) in un casolare lungo la strada per Casalnuovo Monterotaro. Silvano Lamedica, questo il suo nome, era in condizioni disperate in rianimazione presso il policlinico di Foggia. Le sue condizioni cliniche erano ritenute critiche soprattutto sotto il profilo neurologico con una grave sofferenza cerebrale.
Gli investigatori stanno facendo tutti gli accertamenti del caso per delineare con precisione l’accaduto: l'ipotesi più accreditata è che si sia trattato di suicidio.
A quanto si apprende i suoi organi saranno donati. A chiamare i soccorsi erano stati alcuni suoi amici non riuscendo a mettersi in contatto con lui.
«Abbiamo pregato e abbiamo sperato. Ci siamo stretti nell’attesa di una notizia positiva che potesse confutare quella che, da subito, si era rivelata una situazione estremamente critica», afferma il sindaco Emilio Di Pumpo. Il giovane era ricoverato nel reparto di rianimazione del policlinico di Foggia.
Gli inquirenti stanno svolgendo tutti gli accertamenti per dipanare ogni dubbio. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un gesto volontario o di un omicidio. L’arma, che in un primo momento non era stata trovata, è stata rinvenuta dai carabinieri nei pressi del casolare.
DISPOSTA L'AUTOPSIA
E’ stata disposta l’autopsia sul corpo dello studente 17enne di Torremaggiore ritrovato martedì 10 giugno gravemente ferito da un proiettile alla testa in un casolare di proprietà della sua famiglia e morto ieri pomeriggio nella riaminazione del policlinico di Foggia. A consentire il suo ritrovamento, nelle campagne di Casalnuovo Monterotaro, sono stati gli amici che hanno chiamato i soccorsi non riuscendo a mettersi in contatto con lui.
L’esame autoptico, che sarà eseguito nei prossimi giorni, è stato disposto dal magistrato che coordina le indagini dei carabinieri. L’arma, una pistola di piccolo calibro, che è stata rinvenuta nei pressi del casolare dopo alcuni giorni, sarà sottoposta a esami balistici. Gli inquirenti vogliono accertare se sia stato un gesto volontario o un omicidio. (ANSA).