Condannato a 3 anni e 6 mesi un baby-killer, ora riconosciuto colpevole anche di una rapina in tabaccheria commessa sempre da minorenne. La sentenza di primo grado è stata pronunciata dal gup del Tribunale per i minori di Bari nel processo abbreviato, con conseguente riduzione di un terzo della pena a un ventenne foggiano detenuto da oltre 4 anni che sconta 10 anni per aver ucciso a pistolettate quando aveva 17 anni Nicola Di Rienzo, omicidio avvenuto nei giardinetti di piazza Saragat il pomeriggio del 27 novembre 2022. Il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni e 6 mesi; l’avv. Carlo Alberto Mari l’assoluzione e in subordine una condanna ridotta; il presunto rapinatore è a piede libero per questa accusa, ma è detenuto per l’omicidio. Il colpo fu messa a segno la sera del 12 settembre 2020 in una tabaccheria di via Salvemini. Vi fecero irruzione 3 banditi a volto coperto e armati di pistola-giocattolo; spintonarono un dipendente; schiaffeggiarono un cliente; minacciarono una donna; si impossessarono di 5225 euro in contanti e di biglietti del “gratta e vinci” per un valore di 250 euro; fuggirono sull’auto alla cui guida c’era un quarto complice.
Le indagini portarono all’identificazione di 4 minorenni, tra cui due assassini: coinvolto infatti un altro giovane foggiano che sconta 16 anni per l’omicidio a scopo di rapina di Francesco Traiano, il titolare del bar-tabaccheria “Gocce di caffè” di via Guido Dorso accoltellato all’occhio nel suo locale il pomeriggio del 19 settembre 2020 (una settimana dopo il colpo in tabaccheria oggetto del processo) e deceduto in ospedale il 9 ottobre dopo 20 giorni di coma. Le accuse contro il ventenne poggiano su testimonianze e messaggi Whatsapp che si scambiarono i due baby-killer: l’allora studente parlando con il coetaneo nei giorni precedenti la rapina di via Salvemini, gli avrebbe confidato d’aver bisogno di soldi per restituire un debito di 400 euro; secondo l’accusa, i due stavano progettando il colpo poi messo a segno nella tabaccheria di via Salvemini. I destini processuali dei 4 ex minori si sono separati: l’ex studente ha optato per il giudizio abbreviato; per gli altri 3 processo in corso con rito ordinario davanti al Tribunale per i minori. L’imputato ha assistito all’udienza e non ha reso dichiarazioni; è detenuto dalla sera del 27 novembre 2022; subito dopo aver ucciso il ventunenne Nicola Di Rienzo, si costituì in Questura e confessò. Raccontò a poliziotti e pm d’aver sparato al conoscente perché non voleva più commettere furti con lui e per lui, ma al suo rifiuto era stato minacciato e avvertito da Di Rienzo: continuare a rubare oppure consegnargli 500 euro al mese. Una confessione che non convinse investigatori e giudici, secondo i quali invece l’omicidio potrebbe essere riconducibili a contrasti nel mondo dello spaccio di droga.