FOGGIA - Chiese in prestito circa 1200 euro in due occasioni a Antonio Battiante; li restituì maggiorati per ringraziarlo dell’aiuto ricevuto, e non certo perché l’imputato pretese tassi usurari, mentre l’accusa ipotizza che per il primo prestito di 450 euro il debitore dovette versarne 500 euro entro 10 giorni; e per il secondo di 810 euro, sborsò 900 entro un mese, con tassi nell’ordine del 400% e 133%. Così la testimonianza della parte offesa interrogata a Bari nel processo d’appello a Battiante, 64 anni, foggiano condannato a 5 anni e 7 mesi il 18 maggio 2021 dal Tribunale dauno per usura nei confronti di 4 persone.
I giudici della terza sezione della corte d’appello di Bari dopo l’interrogatorio del teste, hanno rinviato l’udienza a maggio per requisitoria del pg; arringhe del legale della fondazione antiusura Buon samaritano costituita parte civile e del difensore di Battiante, avv. Aurelio Follieri; e sentenza. Sul verdetto pende un’eccezione dell’avv. Follieri che chiede la nullità del verdetto di primo grado per violazione dei diritti della difesa perché in occasione del rinvio di un’udienza la notifica non fu inviata al difensore ma a un omonimo: se fosse accolta, il processo di primo grado dovrebbe essere ricelebrato.
L’imputato si dice innocente. Fu arrestato il 14 giugno 2018 dalla Polizia nel blitz “Imperial” contrassegnato da 4 ordinanze cautelari. Ai 4 imputati la Procura contestava a a vario titolo 22 episodi di usura per fatti del 2008/2013 nei confronti di 6 persone che a fronte di prestiti dai 100 ai 4mila euro, si impegnarono a restituire in poche settimane il capitale iniziale maggiorato di interessi dal 60% al 580%. Il processo si divise in 3 tronconi: un imputato patteggiò 20 mesi per 10 capi d’accusa; un altro fu condannato in primo grado con rito abbreviato a 3 anni per 8 imputazioni; Battiante e un coimputato vennero rinviati a giudizio, processati con rito ordinario dal Tribunale che assolse il coimputato e inflisse 5 anni e 7 mesi a Battiante per 4 episodi di usura, assolvendolo da una quinta contestazione analoga.