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Presunte tangenti al Comune di Foggia, in Tribunale gli ex consiglieri

 
Redazione Foggia

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Presunte tangenti al Comune di Foggia, in Tribunale gli ex consiglieri

La vicenda della convenzione urbanistica con la società «Coer»

Giovedì 05 Dicembre 2024, 16:49

FOGGIA - L’ex consigliere comunale Salvatore De Martino non ricevette alcuna offerta di tangente per votare in consiglio a favore dell’accapo Tonti; fu l’altro consigliere e sua amica Concetta Soragnese a confidargli d’aver ricevuto dal consigliere Consalvo Di Pasqua una proposta di mazzetta destinata a lei e allo stesso De Martino, al che la Soragnese rispose che non doveva permettersi di fare quelle proposte. Così in estrema sintesi la testimonianza in aula di De Martino nel processo per le presunte tangenti al Comune a 14 imputati, tra cui l’ex sindaco Franco Landella e l’ex presidente dell’assise municipale Leonardo Iaccarino. Anche nell’ultima udienza come nella precedente del 18 settembre si è parlato della vicenda relativa alla presunta tangente di almeno 32mila euro che il costruttore Paolo Tonti avrebbe versato nel dicembre 2020 a Landella, che l’avrebbe poi spartita con alcuni consiglieri per votare a favore di una convenzione urbanistica cui era interessata la società “Coer” di Tonti.

De Martino rispondendo alle domande di pm e difensori ha sostanzialmente confermato quanto disse in Procura quando fu sentito il 29 maggio 2021 come persona informata sui fatti. Rivestì la carica di consigliere dal 2014 sino al 2021 quando l’assise municipale fu sciolta per infiltrazioni mafiose; votò a favore dell’accapo Tonti perché riteneva che fosse una cosa giusta; non ricevette mai alcuna offerta di tangente; la Soragnese gli confidò quanto le avrebbe proposto Di Pasqua; il teste ha anche aggiunto che quando Soragnese rifiutò sdegnosamente la presunta proposta di Di Pasqua, quest’ultimo le disse che era uno scherzo. Va peraltro rimarcato che Di Pasqua si è sempre dichiarato innocente e fu prosciolto nell’udienza preliminare dal gup dall’accusa di concorso in corruzione per l’accapo Tonti.

Il processo per le presunte tangenti al Comune di Foggia iniziato il 15 marzo 2023 in Tribunale conta 14 imputati e 19 imputazioni. I 14 imputati sono accusati a vario titolo di un tentativo di concussione da 300mila euro per l’appalto per l’illuminazione pubblica (Franco Landella); 2 corruzioni da 32mila euro (Landella, la moglie Daniela Di Donna, Iaccarino, gli ex consiglieri Dario Iacovangelo e Antonio Capotosto, l’imprenditore Tonti e la sua società “Coer”, in relazione al voto in consiglio comunale a favore di una convenzione urbanistica cui era interessato Tonti ) e da 20mila euro (Iaccarino, l’ex dipendente comunale Giuseppe Melfi e l’imprenditore Francesco Landini per la liquidazione di un pagamento a favore di un’azienda della moglie di Landini, estranea all’inchiesta, fornitrice di fitofarmaci all’azienda agricola “Masseria Giardino” del Comune); istigazione alla corruzione da un milione, ancora legata all’appalto per l’illuminazione pubblica (Landella e Michele De Carlo); tentata induzione indebita da 20mila euro (Iaccarino e Capotosto in relazione alla somma che sarebbe stata chiesta per il riconoscimento di un debito fuori bilancio della cooperativa “San Giovanni” estranea all’inchiesta); peculato e tentato peculato per l’acquisto andato in porto o fallito di merce varia e del valore complessivo di poche migliaia di euro comprata con soldi pubblici destinati alla presidenza del consiglio e destinata a privati (Iaccarino, la sorella Donatella, Giada Pirazzini, Giuseppe e Rosario Casparrini titolari di una ferramenta). Tranne Iaccarino che confessa una delle due corruzioni (la presunta spartizione della tangente di 32mila euro), gli imputati si dicono innocenti.

Si torna in aula l’8 gennaio per l’interrogatorio di altri tre testi d’accusa, tra cui due ex consiglieri comunali. Il Tribunale ha anche fissato il calendario delle successive udienze: 12 febbraio, 19 marzo, 16 aprile, 21 maggio e 25 giugno.

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