MANFREDONIA - «Afzal Muhammad aveva poco meno di cinquant'anni. Viveva e lavorava a Manfredonia con dignità e onestà da una decina di anni». E’ quanto afferma il sindaco di Manfredonia (Foggia), Domenico La Marca, all’indomani della morte del cittadino pachistano che ieri ha avuto un malore mentre inseguiva un ladro che aveva rubato nel suo negozio di bigiotteria e cover per telefoni cellulari.
«Ieri, a quanto sembra - continua il primo cittadino - per inseguire uno o due ladri che avevano rubato della merce nel suo negozio, il suo cuore non ha retto e quel sogno che l’aveva portato qui in Italia non è affondato nel mare, come accade a molti, ma si è fermato sulla piazza assolata della nostra cattedrale in una domenica di caldo. Afzal è morto per un infarto. Sono stato contattato dalla comunità pachistana e ieri mi sono subito recato in piazza Duomo per disporre la collocazione della sua salma presso il cimitero della nostra città prima del suo trasferimento in Pakistan».
«Afzal - ricorda - lo conoscevo personalmente e ho apprezzato nel tempo la sua gentilezza e cortesia. A nome di tutta la città di Manfredonia esprimo vicinanza e condoglianze alla sua famiglia e a tutta la comunità pakistana. La morte di un uomo è sempre una tragedia, soprattutto quando quella morte avviene in terra straniera. Spero che gli inquirenti possano rintracciare, con l’aiuto delle telecamere, il ladro o i due presunti ladri. E spero vivamente che chi ha visto qualcosa sia disponibile ad aiutare le forze dell’ordine».
«Nei prossimi giorni - conclude - attiveremo alcune videocamere in punti più strategici della nostra città. Non basterà, ovviamente. Per una città più sicura bisognerà coltivare la responsabilità, l’attenzione e la correttezza di tutti».
«Sto soffrendo tanto. Perdere mio padre così è un grande dolore». Lo ha detto Adam, il figlio appena 18enne di Afzal Muhammad, il commerciante pachistano di 48 anni morto ieri mattina a Manfredonia, nel Foggiano, stroncato da un infarto mentre stava inseguendo un ladro che, poco prima, aveva rubato nel suo negozio di telefonia.
«Ero spesso in negozio con mio padre - continua Adam - lo aiutavo soprattutto il pomeriggio finita la scuola, e d’estate considerando che le scuole sono chiuse. Mio padre sognava il meglio per me. Voleva che studiassi, che terminassi la scuola. Poche settimane fa ho terminato il quarto anno di ragioneria e a settembre inizierà l’ultimo anno ma con quanto accaduto non so cosa fare».
Il commerciante - stando a quanto raccontato dal figlio - era giunto in Italia 20 anni fa e a Manfredonia aveva aperto la sua attività commerciale tra il 2010 e il 2011. «Mio padre ha avuto una vita difficile - ricorda Adam - mi ha sempre raccontato delle difficoltà per giungere in Italia e sognava per me una vita diversa». Il giovane Adam è nato in Italia. Viveva con il padre e la sua mamma, una donna marocchina della stessa età del marito. «I funerali saranno in Pakistan - sottolinea Adam - Provo un grande dolore».
Dolore per la morte di Afzal è stato espresso anche dalla comunità musulmana di Manfredonia.