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Istigazione alla corruzione: a Foggia assolto Biancofiore, presidente Ance Puglia

 
Redazione online

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Istigazione alla corruzione: a Foggia assolto Biancofiore, presidente Ance Puglia

Un processo durati sei anni e mezzo: fu accusato in accordo con l’imprenditore Rocco Bonassisa di aver tentato di corrompere l’allora primo cittadino Franco Metta per un progetto di costruzione del V lotto di una discarica con una mazzetta da 20mila euro in un pacco di biscotti

Venerdì 19 Aprile 2024, 12:18

FOGGIA - Il tribunale di Foggia ha assolto con formula piena Gerardo Biancofiore, presidente di Ance Puglia (associazione nazionale costruttori edili) dall’accusa di istigazione alla corruzione al termine di un processo durato quasi sei anni e mezzo. La sentenza è stata emessa nel tardo pomeriggio di ieri.

«Con la schiena dritta ho affrontato un lungo processo - ha dichiarato Biancofiore. Questa sentenza mi rende giustizia. Sono fortemente emozionato. Ci sono voluti diversi anni ma alla fine la verità è venuta a galla». La vicenda risale al dicembre del 2016 quando a Cerignola il presidente di Ance Puglia fu accusato - in accordo con l’imprenditore Rocco Bonassisa, che ha patteggiato una pena a un anno e 8 mesi di reclusione - di aver tentato di corrompere l’allora primo cittadino Franco Metta presidente del consorzio di bacino Fg4 per un progetto di costruzione del V lotto della discarica che Biancofiore e Bonassisa avrebbero voluto realizzare attraverso un comune progetto di finanza. Il tentativo di corruzione sarebbe consistito nella consegna - attraverso Bonassisa - di una mazzetta da 20mila euro contenuta in un pacco di biscotti. Il Tribunale di Foggia ha respinto integralmente la richiesta del pubblico ministero, che aveva chiesto una condanna a 7 anni di reclusione, e quella della parte civile, l’ex sindaco Franco Metta che chiedeva un cospicuo risarcimento danni.

«Ho visto finalmente riconosciuta la mia innocenza nonostante le ingiuste offese e i danni subiti in questi lunghi anni di calvario giudiziario - ha detto Biancofiore - Ringrazio i miei difensori, gli avvocati Raul Pellegrini e Tullio Padovani per l'impegno e la passione che hanno profuso per dimostrare la mia innocenza». L’avvocato Pellegrini sottolinea che «Biancofiore si riserva di richiedere il risarcimento degli ingenti danni subiti».

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