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Svolta nel caso del foggiano morto in casa a Piacenza: lesione alla carotide, fermato un altro pugliese che viveva con lui

 
Redazione online

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Svolta nel caso del foggiano morto in casa a Piacenza: lesione alla carotide, fermato un altro pugliese che viveva con lui

L'uomo, 57 anni, Paolo Troccola, originario di Deliceto, condivideva l'appartamento con due colleghi, con cui si occupava di manutenzione delle strade della zona di Niviano

Domenica 12 Novembre 2023, 12:06

PIACENZA - È una vicenda complicata quella su cui stanno indagando i carabinieri di Piacenza e che riguarda la morte misteriosa di un operaio pugliese di 57 anni, Paolo Troccola, trovato morto dissanguato giovedì sera in un appartamento di Niviano, in Valtrebbia, in provincia. L’uomo, originario di Deliceto in provincia di Foggia, pare sia morto per una profonda lesione alla carotide: è stato trovato dai sanitari del 118 riverso sul pavimento dell’abitazione che condivideva da tempo con altri colleghi pugliesi, che insieme formavano una squadra tecnica di intervento e di manutenzione delle strade della zona.
Per lui non c'era più nulla da fare, era morto dissanguato, ma sul corpo vi erano anche altri tagli e forse segni di trauma.

Il suo cadavere è stato scoperto poco prima delle 22, steso di fianco a una vecchia porta a vetri che era in frantumi, e alcune schegge di vetro pare fossero penetrate nelle ferite che aveva sul corpo. In un primo momento si è subito quindi ipotizzato un tragico e fatale incidente domestico: l’uomo potrebbe essere accidentalmente caduto contro la porta ed essersi tagliato mortalmente. All’arrivo dei carabinieri della stazione di Rivergaro, però, alcuni elementi hanno dato vita ai primi sospetti: dettagli, discordanze e altri piccoli particolari raccolti sulla scena che hanno convinto la Procura della Repubblica di Piacenza ad aprire un fascicolo per omicidio volontario, portando nel giro di poche ore anche al fermo di un ragazzo di 21 anni, collega di Troccola, e che viveva in quell'appartamento insieme a un terzo uomo, che risulterebbe a sua volta indagato a piede libero per favoreggiamento.

Il giovane operaio, prima dell’arresto, è stato interrogato a lungo in caserma dai carabinieri di Rivergaro, mentre i colleghi del nucleo investigativo di Piacenza e quelli del nucleo operativo di Bobbio hanno effettuato tutti i rilievi scientifici in quella casa. Poi sono arrivati i sigilli alla porta e l'appartamento è stato posto sotto sequestro. Pare che il 21enne abbia riferito di essere rientrato a casa e di aver trovato il collega già morto sul pavimento, e di aver chiamato subito i soccorsi. Intanto, probabilmente già lunedì o martedì, parallelamente all’interrogatorio di convalida con il gip, in Tribunale a Piacenza, del giovane che è finito in carcere, verrà effettuata anche l’autopsia sulla salma del 56enne: un esame dal quale i magistrati piacentini (il titolare dell’indagine è il sostituto procuratore Matteo Centini) si attendono già risposte importanti sulle cause e i tempi della morte dell’operaio. Ancora un mistero invece, al momento, se e chi dei colleghi si trovasse in casa quando Paolo Troccola è morto.

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