FOGGIA - «Noi abbiamo proclamato insieme alla Uil otto ore di sciopero nazionale e ci saranno manifestazioni il 17 novembre per tutto il centro Italia per il pubblico impiego e il settore trasporti, il 24 novembre per le regioni del Nord Italia e il 1 dicembre per il Mezzogiorno». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che questo pomeriggio ha partecipato alla deposizione di una corona di fiori alla lapide in onore di Giuseppe Di Vittorio a 66 anni dalla sua scomparsa, posta ad Orta Nova (Foggia) nei pressi della masseria Cirillo, primo luogo di lavoro del padre del sindacato italiano.
«L'obiettivo - ha aggiunto - è naturalmente cambiare quella che è una legge di bilancio sbagliata che non affronta i problemi delle persone. Scendiamo in piazza perché non ne possiamo più di continuare ad essere lavoratori dipendenti e pensionati quelli che pagano il fisco e le tasse per quelli che le evadono. Questo Governo ha fatto promesse che non sta mantenendo, sta peggiorando la riforma Fornero, non sta aumentando i salari, non sta combattendo l’evasione fiscale, sta tagliando la sanità pubblica e sul versante fiscale, che per noi è fondamentale, continua ad andare avanti con i condoni. È una situazione gravissima che sta portando il Paese a sbattere».
«Pensiamo sia arrivato il momento che non solo i lavoratori dipendenti ma le istituzioni, Comune e Regioni, si mobilitino perché dentro questa legge di bilancio c'è un taglio anche alla spesa pubblica, sulla questione affitti e casa e stanno facendo cassa su quelli che stanno peggio». Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, durante la manifestazione ad Orta Nova presso Masseria Cirillo, primo luogo di lavoro di Giuseppe Di Vittorio.
«È un Paese che vede calare i salari e non aumentare i profitti e su questo intervento il governo non sta facendo nulla di quello che è necessario fare».
«Tra gli insegnamenti di Giuseppe Di Vittorio c'è la richiesta di uno Statuto dei lavoratori. Nel nostro Paese è stato messo in discussione. Noi ci battiamo da tempo perché si combatta la precarietà, vogliamo che le persone, a prescindere dal lavoro che fanno, debbano avere tutti gli stessi diritti e le stesse tutele. Questa cosa non sta avvenendo, anzi siamo di fronte ad aumento della precarietà nel lavori che non ha precedenti». Il leader della Cgil ha partecipato alla deposizione di una corona di allora alla lapide in onore di Di Vittorio nella masseria Cirillo, primo luogo di lavoro del sindacalista pugliese.
«Ci stiamo battendo - ha detto - per fare una legge per dare una rappresentanza reale ai contratti nazionali fino ad arrivare a sancire anche un salario e orario minimo sotto il quale nessuno deve andare e questo governo queste cose si rifiuta di farle e di confrontarsi con le organizzazioni sindacali. È importante l’insegnamento di Di Vittorio quando parla di unità del mondo del lavoro e del fatto che la pace è elemento fondamentale per fare in modo che le persone che lavorano abbiano la possibilità di vivere con dignità. Perciò noi non stiamo ricordando solo ciò che ha fatto Di Vittorio, ci stiamo ponendo il problema di mettere in pratica ciò che Di Vittorio ha fatto, a partire dall’applicazione della Costituzione».
«Questo Governo vuole fare l'autonomia differenziata e dividere ancora più questo Paese», spiega Landini. «Anziché allargare la democrazia ha in mente di ridurre gli spazi della democrazia. Per noi - rileva - applicare la Costituzione è il massimo insegnamento che viene da uno che la Costituzione l’ha costruita insieme ad altri, è l'elemento di fondo su cui ci vogliamo battere».