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Sparatoria di Manfredonia: arresto bis per il figlio del boss Miucci

 
Redazione Foggia

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Vede i carabinieri e 16enne tenta di ingoiare la cocaina Arrestato un diciottenne

Il ragazzo, appena 21enne, è già in cella da marzo per il possesso di un fucile

Giovedì 03 Agosto 2023, 13:16

MONTE SANT'ANGELO - Arresto-bis per Antonio Miucci , il il figlio del capoclan Enzo. I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno dato esecuzione a una misura cautelare in carcere a suo carico, emessa dal Giudice per le indagini del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia.

Antonio Miucci, i il 21enne figlio del boss dei montanari Enzo Miucci detto «U’ Criatur», quest’ultimo reggente del clan Li Bergolis-Miucci-Lombardone, uno dei clan più pericolosi e osservati speciali della mafia garganica operante tra Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata e Vieste.

I carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno eseguito la misura cautelare in carcere, dove è detenuto dallo scorso 29 marzo per possesso di un fucile.

Il provvedimento restrittivo scaturisce a seguito dei fatti occorsi a Manfredonia la sera del 4 gennaio scorso quando i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia sono intervenuti presso l’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove i medici avevano segnalato la presenza di un uomo con lesioni da arma da fuoco tipo fucile a pompa (munizionamento a pallini). Il giovane manfredoniano, non in pericolo di vita, aveva ricostruito in modo dettagliato quanto asseritamente accadutogli - qualche ora prima - in un vicolo di Manfredonia e, nonostante affermasse di non aver riconosciuto l’aggressore, ne aveva fornito comunque una parziale descrizione.

Fondamentali per le indagini dei Carabinieri coordinati dalla procura foggiana gli accertamenti tecnici finalizzati a rilevare la presenza di micro particelle di polvere da sparo che, a seguito delle analisi poi effettuate dal Ra.C.I.S. (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) di Roma, hanno dato esito positivo. Le risultanze investigative acquisite, concordate dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno quindi determinato l’emissione della misura cautelare in carcere nei riguardi del presunto responsabile che, nei prossimi giorni, sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia da parte del Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Foggia.

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