FOGGIA - Agli inoccupati foggiani, unici in Puglia, viene richiesto regolarmente il ticket se devono effettuare una prestazione sanitaria agli sportelli dell'Asl. Lo afferma non con poco stupore il consigliere regionale Antonio Tutolo che si è dato subito da fare affinché venga esteso anche in provincia di Foggia tale diritto, sulla base del reddito percepito. «Un atto di giustizia sociale», afferma Tutolo dopo aver incassato il via libera dai vertici dell'azienda sanitaria. Il consigliere informa, infatti, di aver «già provveduto a interloquire con la dirigenza Asl affinché in tutti gli sportelli dedicati della Capitanata si applichi il codice dell’esenzione».
«Sono venuto a conoscenza, tramite alcune segnalazioni di cittadini inoccupati, che quando questi si rivolgevano al centro unico di prenotazione per delle prestazioni specialistiche sanitarie, non veniva loro applicato il codice di esenzione E02, vale a dire quello a cui hanno diritto le persone disoccupate e i familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. Un’interpretazione - rileva Tutolo - troppo restrittiva della norma che regola i diritti di alcune fasce di popolazione all’esenzione ha escluso gli inoccupati della Capitanata, ossia coloro che ancora non sono immessi nel mercato del lavoro».
Una volta accertata la discriminazione, Tutolo ha incontrato il direttore generale della Asl, Antonio Nigri, alla presenza del direttore di distretto socio-sanitario di Lucera, Vito Nicola Cristiano, al fine di «illustrare le recenti sentenze che estendono anche agli inoccupati questo diritto». «Dopo le opportune verifiche - dice Tutolo - con la dirigenza Asl è stato convenuto che anche questa categoria di cittadini che non hanno ancora mai lavorato, debba essere assimilata a quella dei disoccupati. Finora invece accadeva - conclude il consigliere regionale - che gli inoccupati della Provincia di Foggia, unici nella Regione Puglia e probabilmente tra i pochi in Italia, dovessero pagare di tasca propria le prestazioni sanitarie, senza alcuna esenzione».