Sabato 06 Settembre 2025 | 12:50

Acqua dal Molise, piano riaperto: dati nascosti per non darla a Foggia

 
Massimo Levantaci

Reporter:

Massimo Levantaci

Acqua dal Molise, piano riaperto: dati nascosti per non darla a Foggia

De Filippo: «Abbiamo oltre 150 milioni da spendere, ci mancano le grandi opere»

Martedì 30 Maggio 2023, 11:20

La diga di Occhito piena fino all’orlo (239 milioni di metri cubi), non disperderà il prezioso liquido dal canale di scarico come avviene d'inverno per ragioni di sicurezza. «Andiamo incontro alla bella stagione, possiamo tenere alzate le paratoie», risponde alla Gazzetta il presidente del consorzio di bonifica della Capitanata Giuseppe De Filippo. Scampoli di maltempo a parte (le previsioni meteo dei prossimi giorni preannunciano altre piogge), quest’anno la stagione irrigua si presenta molto positiva sui 143mila ettari serviti dell’agricoltura foggiana. Le dighe piene (ok anche San Giusto sul torrente Celone e Capacciotti nell’agro di Cerignola) preannunciano un clima di bonaccia e di grandi progettualità per l’ente foggiano che ha in cantiere progetti esecutivi per quasi 150 milioni. «Abbiamo richiesto interventi per un ammontare di 110 milioni nel Cis acque, già ottenuti invece 35 milioni con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, unici ad averli ottenuti in Puglia». Le opere riguardano perlopiù manutenzioni di condotte, sostituzioni di apparati e sistemi con nuovi impianti più tecnologici: è il caso delle prese automatizzate con la scheda elettronica fornite agli agricoltori per regolare i flussi. Lavori più o meno ordinari per il Consorzio che attende la stagione dei grandi appalti per cominciare davvero a completare tutti quei processi aperti oltre cinquant’anni fa che permisero all’agricoltura foggiana, assetata come non mai, di permettersi il lusso di diventare intensiva, cioè a forte richiesta irrigua.

Al Consorzio sentono che potrebbe a breve scoccare l’ora per metter mano almeno a una delle due grandi dighe che fanno parte del patrimonio tecnico storico di questo ente, Piano dei limiti e Palazzo d’Ascoli. Ma nessuna delle due realizzazioni rientra nelle grandi opere che la giunta regionale chiede al governo di sbloccare. «Noi abbiamo un’interlocuzione aperta con il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per quanto riguarda la condotta del Liscione con il Molise - precisa De Filippo - quanto alle due dighe purtroppo non possiamo attingere ai finanziamenti del Pnrr che richiedono una tempista più breve. Riuscissimo a costruire il tubo dal potabilizzatore di Finocchito al Molise sarebbe già un gran bel risultato per la nostra agricoltura».

Il progetto si è ancora una volta arenato, in attesa del voto regionale in Molise a giugno. Poi la Puglia dovrà riprendere a discutere con la nuova giunta molisana neoeletta. La vicenda ha però assunto toni grotteschi, censurata anche dal governo in una delle ultime riunioni in commissione Agricoltura, quando è diventato palese e acquisito il dato secondo cui il Molise, che non riesce a consumare tutta l’acqua di cui dispone, lascerebbe disperdere in mare qualcosa come 220 milioni di metri cubi. «La condotta con il Liscione, lunga appena dieci chilometri, ci permetterebbe di guadagnare 60 milioni di metri cubi annui a beneficio della nostra agricoltura. È tutto pronto per partire - conclude De Filippo - per i lavori ci vorranno due anni. Tergiversare non avrebbe più senso, aspetteremo giugno poi si torna alla carica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)