BARI - «L'emergenza migranti nel ghetto di Borgo Mezzanone, nel Foggiano, non si risolve attraverso la ridistribuzione della stessa emergenza su più fronti, peraltro già degradati e in stato di abbandono, ma attraverso azioni specifiche che siano risolutive di una vicenda annosa che lede la dignità delle persone e che deve essere affrontata con criterio e non certo attraverso la moltiplicazione dei ghetti».
Il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Giannicola De Leonardis (FdI), ha presentato una interrogazione sul piano di intervento, finanziato con fondi Pnrr, che prevederebbe la ridistribuzione dei circa 4mila migranti, in prevalenza braccianti agricoli, attualmente insediati nel ghetto di Borgo Mezzanone, su altre tre borgate ricadenti nel territorio di Foggia quali Incoronata, Segezia e Cervaro.
«In questi borghi - dice - che hanno peraltro un importante valore storico e su cui insistono esempi architettonici e monumentali di rilievo, vi è un consistente numero di immobili e terreni di proprietà della Regione Puglia. Che, attraverso, interventi di carattere infrastrutturale e non, attingendo a fondi Pnrr, dovrebbero essere rifunzionalizzati non per migliorare la qualità della vita dei residenti, ma per moltiplicare, di fatto, lo stato emergenziale che è sotto gli occhi di tutti nei ghetti già presenti in Capitanata come a Mezzanone o a Rignano».