All’ennesimo bivio di questa turbolenta stagione, il Foggia ha imboccato di nuovo la strada che porta ai piani alti della zona playoff. Dopo due sconfitte consecutive pesanti per la classifica e l’umore, le dimissioni di Somma e l’arrivo in panchina di Delio Rossi, la formazione rossonera si è rialzata al San Filippo di Messina, conquistando la settima vittoria in trasferta di questo campionato. Ripresa la scalata nella griglia degli spareggi per la B: il Foggia, che era sesto alla viglia della sfida in Sicilia, ha scavalcato il Cerignola e agganciato il Picerno al quarto posto. La cura Rossi ha dato subito i primi frutti, quanto meno sul piano delle motivazioni, e di alcuni accorgimenti tattici che hanno consentito al Foggia di disputare una buona prova oltre lo Stretto, tenere bene il campo, difendersi con ordine e attaccare in maniera incisiva, passare in vantaggio con merito e sfiorare più volte il raddoppio.
L’esperto tecnico romagnolo ha iniziato col piede giusto la sua nuova avventura in rossonero, analizzato con realismo la prestazione e il momento della sua squadra. «C’entro poco io con questa vittoria, perché ho avuto appena due giorni per conoscere il gruppo prima della partenza per la Sicilia, ho diretto appena un paio di allenamenti - ha evidenziato l’allenatore ex Lecce, Lazio, Fiorentina e Sampdoria -. I ragazzi ce l’hanno messa tutta e hanno meritato il successo. La partita, come avevo previsto, mi è servita per avere una fotografia fedele dello stato di forma della squadra, di dove e come si può intervenire per migliorare e cambiare quello che non va. Questi tre punti ci danno morale, e ci permettono di lavorare con serenità in vista del prossimo impegno».
Il terzo gol in questo campionato del centrocampista Marco Frigerio ha rianimato il Foggia, che a tre giornate dalla fine può cercare di riprendersi il terzo posto (missione complessa ma non impossibile, il Pescara di Zeman è lontano 4 lunghezze) o quanto meno assicurarsi la quarta poltrona: per farlo, però, deve fare più punti del Picerno e del Cerignola, squadre con cui i «Satanelli» sono in svantaggio negli scontri diretti. Sabato, alla vigilia di Pasqua, sarà sfida in casa contro il Giugliano (calcio d’inizio alle 17:30). Ci sarà anche il pugile foggiano Andrea Scarpa, che vive a Torino e tornerà nella sua città natale per festeggiare, con la squadra del cuore e il pubblico dello Zaccheria, il titolo internazionale Mediterraneo IBF dei pesi superleggeri, cintura da poco conquistata. «Ci apprestiamo a fare i playoff, per cui bisogna cercare di chiudere la stagione regolare il più in alto possibile in classifica - ha aggiunto Rossi -. Una vittoria non risolve tutti i i problemi. Ma c’è grande disponibilità al lavoro da parte dei ragazzi, e questo è positivo. Sono tornato a Foggia perché sono legato a questa terra, a questa città, a questo club. Per un’altra società non l’avrei fatto. Non sono Padre Pio, non ho il potere di fare miracoli. E non mi interessa sapere quali problemi ci sono stati prima di me, e perché io sono il quarto allenatore in questa stagione. Mi concentro sul lavoro che devo fare io, d’ora in avanti. A fare la letterina di Natale, con i buoni propositi, sono bravi tutti. Poi però servono i fatti, sul campo. Dobbiamo fare il possibile per uscire dall’inferno della Serie C. Tutti i grandi viaggi, se si vuole arrivare lontano, iniziano con un primo passo da compiere, e noi a Messina l’abbiamo fatto».
