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Tornano le gru in Capitanata: in volo sul lago Salso sono 4mila

 
Redazione online

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Tornano le gru in Capitanata: in volo sul lago Salso sono 4mila

Peccato che l’area che la specie ha eletto come sito di riposo notturno di eccellenza non è agibile per lo studio degli esemplari

Domenica 05 Febbraio 2023, 08:32

FOGGIA - Sono tornate le Gru in Capitanata, presenza volatile un tempo numerosissima nel Tavoliere tanto che la sua ricchezza faunistica, nel periodo invernale (insieme ad altre specie), spinse Federico II a frequentare assiduamente la pianura foggiana e le sue paludi in virtù dell’irrefrenabile passione per la caccia con i falchi (si ricorda il primo trattato di ornitologia «De Arte Venandi cum Avibus», redatto principalmente qui), che qui poteva svolgere come in nessun altro luogo del suo impero.

«Il Centro Studi Naturalistici Onlus che monitora la specie da oltre venti anni - racconta il referente del monitoraggio, l’esperto faunista Matteo Caldarella - ha certificato il passaggio da circa un centinaio di esemplari presenti nel 2000 a circa 1200 presenti nel 2018, con una tendenza all’aumento progressivo». In questi giorni, riferisce ancora Caldarella, «abbiamo concluso i censimenti per l’inverno 2022-23 e con estremo stupore ed esultanza, abbiamo registrato il record di presenza con oltre 4mila esemplari! Con stormi (caratteristica è la loro formazione a «V») anche di 300 esemplari. Questi numeri fanno sì che l’area risulti, molto probabilmente, il sito più importante d’Italia per lo svernamento della specie».

Uno spettacolo unico e indimenticabile contare gli esemplari delle formazioni di Gru in arrivo fra il risuonare del loro verso «onomatopeico» nella luce del tramonto, a dimostrazione di una terra che, nonostante tutto, può ancora ospitare un enorme biodiversità e specie evocative come la famiglia dell’ordine dei GruiformI.

L’unica amarezza è rimarcare che l’Oasi Lago Salso, l’area che la specie ha eletto come sito di riposo notturno di eccellenza (grazie ai miglioramenti ambientali ivi realizzati), non possa essere frequentata dagli studiosi del Centro Studi Naturalistici. Un’area dal valore immenso ove fino a qualche anno fa, grazie alla dedizione del Csn, si riusciva a coniugare la conservazione della natura, i monitoraggi scientifici  con la fruizione sostenibile di scuole, famiglie e ornitologi ma che ora, con una società di gestione dell’Oasi messa in liquidazione da ormai oltre tre anni, «cristallizzata» senza motivo, risulta «out» per tutti forse per tentare l’oblio della bellezza? …chissà.

Le Gru (la specie è simbolo di pace, felicità e lealtà) anche stasera torneranno a dormire in un questo scrigno di biodiversità e habitat originario, un valore inestimabile, purtroppo non ancora compreso da chi presidia l’oasi; speriamo che questa specie con la sua bellezza possa far comprendere quanto tempo si stia perdendo inutilmente e quanto si stia vanificando per il futuro delle Capitanata.

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