Ennesimo atto intimidatorio nei confronti di Lazzaro D’Auria, imprenditore di 56 anni campano che vive sotto scorta da alcuni anni dopo aver denunciato una richiesta estorsiva da 200 mila euro da parte di uno dei clan della «Società Foggiana», la mafia che opera nel capoluogo dauno. Dopo l’incendio di ieri di decine di ettari di terreni coltivati a grano in località Incoronata (Foggia), la scorsa notte persone al momento rimaste sconosciute hanno dato fuoco ai tubi di plastica che servono ad irrigare i campi in località Palmoli a San Severo. «Lo hanno fatto per bloccare la coltivazione di pomodori nei nostri terreni», commenta l'imprenditore che in Capitanata ha sei aziende agricole che producono un fatturato pari a 40 milioni di euro. «Loro distruggono e noi ricostruiamo - aggiunge - Da prime stime l’ammontare dei danni si aggirerebbe intorno ai 50mila euro. Ricompreremo il materiale per continuare la coltivazione», assicura. Ad accorgersi dell’incendio sono stati alcuni operai che questa mattina si sono recati in azienda, quando ormai il fuoco aveva distrutto i tubi di plastica.
La solidarietà da parte di Libera
«Due intimidazioni nel giro di poche ore sono più di un indizio. Siamo vicini a Lazzaro D'Auria, un imprenditore che con coraggio nella Capitanata ha fatto una scelta differente: non piegarsi al racket e denunciare. E anche questa volta sappiamo che non si farà scoraggiare ma continuerà a testa alta» scrive l'associazione Libera contro le Mafie.
«Le mafie moderne, lo sappiamo, rispetto a quelle del passato hanno imparato ad agire sottotraccia: non sempre però è così, e quando incontrano sul loro cammino imprenditori onesti e incorruttibili, la criminalità non esita a rispolverare le storiche forme di intimidazione e di violenza. Ora, più che mai, dobbiamo fare fronte comune, essere al suo fianco ed al fianco di tutti gli altri imprenditori che, con coraggio, scelgono di denunciare, contribuendo al cambiamento della nostra terra. Tutti insieme dobbiamo denunciare e contrapporci a chi distrugge il nostro territorio e non ne permette lo sviluppo. Non possiamo più delegare ad altri, ma ciascuno deve assumersi la sua parte di responsabilità perché solo insieme possiamo costruire una comunità libera dalle mafie e dalla violenza!» In una nota Libera esprime vicinanza e corresponsabilità all'imprenditore Lazzaro D'Auria oggetto nel foggiano di due intimidazioni nel giro di poche ore.