FOGGIA - «Stiamo riscontrando grande difficoltà per la raccolta di prodotti agricoli nel Foggiano dove la maggior parte della manodopera è costituita da braccianti stranieri. Anche i migranti hanno paura del Coronavirus». Lo afferma il presidente provinciale dell’Arci, Domenico Rizzi, che parla di forte senso si responsabilità tra gli extracomunitari che vivono stabilmente in Capitanata, territorio a forte vocazione agricola. «I braccianti stanno fermi, si sono chiusi nelle loro baracche per la paura del contagio del virus Covid-19 - afferma Rizzi. A questo blocco, dipeso dall’emergenza sanitaria, si aggiungono le gelate dei giorni scorsi che hanno bruciato gran parte delle colture, come patate e asparagi».
I migranti, secondo quanto riferisce Rizzi, chiedono dispositivi di protezione personali e che venga assicurata la distanza di sicurezza anche nei campi durante le ore lavorative. "Molti straniere stanno prendendo informazioni per ricevere sia il bonus governativo da 600 euro sia i buoni pasto comunali - aggiunge Rizzi - e attualmente non si registrano casi di contagio accertati tra i migranti». «Per far fronte a questa emergenza - conclude - stiamo cercando di organizzare delle squadre di lavoratori assicurando loro tutte le cautele che il caso richiede».