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Serracapriola, compravendita illecita di loculi al cimitero: revocato obbligo dimora al sindaco

 
Redazione online

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112 carabinieri pronto intervento

Giuseppe D’Onofrio fu arrestato ai domiciliari il 20 novembre per tentata concussione, concussione, abuso d’ufficio

Lunedì 30 Dicembre 2019, 15:37

Revocato l’obbligo di dimora per il sindaco di Serracapriola (Foggia), Giuseppe D’Onofrio, arrestato ai domiciliari il 20 novembre per tentata concussione, concussione, abuso d’ufficio e rimesso in libertà il 2 dicembre con obbligo di dimora, nell’ambito di una vicenda edilizia di loculi nel cimitero. Lo ha deciso il Gip di Foggia Domenico Zeno che ha accolto l’istanza del legale del sindaco, l’avvocato Mercurio Galasso, che ritiene nell’ordinanza del Gip ci siano "tutti gli elementi emersi dalle indagini, dalle investigazioni difensive e dalle prove documentali allegate dalla difesa all’istanza di revoca, in base ai quali appare legittima l'aspettativa di un proscioglimento dell’indagato» o "addirittura dell’archiviazione del procedimento».
Tre gli episodi che la Procura contesta a D’Onofrio.

La concussione è ipotizzata per l’accusa di aver costretto un cittadino, al quale veniva contestato un abusio edilizio, a revocare il mandato al proprio tecnico per rivolgersi a un uomo di fiducia del sindaco. La tentata concussione è per l’accusa di aver minacciato di licenziamento il comandante della Polizia locale Giuseppe Castelnuovo, per arrivare ad avere dai Carabinieri informazioni coperte da segreto investigativo, inerenti le acquisizioni di documenti disposte dal Pm a Palazzo di Città. Nell’ordinanza il Gip scrive che «devono ritenersi comunque sussistenti gravi indizi di colpevolezza sebbene la vicenda complessiva vada ridimensionata perché è emerso che effettivamente D’Onofrio ritenesse il comandante della Polizia locale una persona non affidabile perché schierata con i suoi avversari politici, non avesse mai posto in essere i comportamenti minacciati e comunque conoscesse l’oggetto degli atti acquisiti dai carabinieri». Secondo i Carabinieri, inoltre, il sindaco avrebbe agevolato un imprenditore edile, poi indagato, nella vendita di alcuni loculi, ipotizzando l’abuso d’ufficio continuato: qui il Gip ha scritto che «sono stati acquisiti al patrimonio comunale loculi ritenuti abusivi».

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