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A Foggia l’integrazione è una sfilata di moda

 
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A Foggia l’integrazione è una sfilata di moda

In passerella gli abiti creati dalle donne africane diventate sarte

Giovedì 28 Giugno 2018, 10:54

13:12

FOGGIA - L’integrazione nel segno della moda. Dopo 5 mesi di formazione, donne africane supportate da volontari portano in passerella quanto hanno imparato: cucire. Una sfilata di abiti africani è il risultato finale del progetto curato dal centro di accoglienza “La casa di Abraham e Sarah”. L’iniziativa si svolgerà oggi giovedì 28 giugno nell’auditorium del Villaggio Don Bosco di Foggia, in località “Vaccarella” (Via Lucera km 4), con ingresso alle ore 18.30 e sfilata-spettacolo alle ore 19.

La manifestazione si intitola “I colori di Yetunde” ed è, come detto, il momento conclusivo di un percorso di integrazione che le ospiti del centro hanno realizzato nel corso degli ultimi mesi, lavorando sul concetto della bellezza della donna africana intesa quale generatrice di vita e di colore (sottotitolo della sfilata è, non a caso, “La madre che ritorna”). Abiti e gioielli ottenuti con materiali di riciclo e con stoffe africane, frutto di una rivisitazione moderna e tale da offrire un esempio concreto di integrazione culturale in grado di unire due mondi apparentemente lontani ma, in realtà, capaci di fondersi tra loro dando vita ad uno “stile” originale.

Intervallato da momenti di musica e danza, sempre in tema africano, lo spettacolo avrà come protagoniste le giovani ospiti del centro di accoglienza, le stesse che hanno lavorato all’allestimento di questi ultimi mesi: saranno loro, accompagnate dai propri piccoli, a sfilare davanti al pubblico presente, per raccontare il proprio talento attraverso i colori della cultura africana. Come lo spettacolo teatrale dello scorso anno, dal titolo “Papà Dembo raccontami l’Africa”, anche la sfilata vuole essere una risposta positiva del territorio di Capitanata all’emergenza migranti di questi ultimi anni.

Convenzionata con la Prefettura e la Questura di Foggia, quale servizio di accoglienza per i profughi, “La casa di Abraham e Sarah” è un progetto realizzato dalla Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus, risposta all’emergenza degli sbarchi sulle coste italiane. Un centro attivo, con strutture a misura d’uomo, posti letto con bagni e docce a disposizione, organizzato da volontari ed esperti in grado di fornire un’accoglienza effettiva attraverso servizi mirati: sostegno psicologico, protezione e previdenza sociale, mediazione linguistica e culturale, corsi di lingua e cultura italiana e tutela legale. In quest’ultimo ambito, il centro ha lavorato in sinergia con altre realtà, attivandosi nelle procedure di protezione internazionale, nell’orientamento legale sulle normative italiane ed europee in termini di asilo, ricongiungimenti.

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