Giovedì 18 Settembre 2025 | 22:50

Il lato migliore del nostro Occidente eviterà il baratro

 
Luigi Cazzato

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Luigi Cazzato

L'Occidente cade e sorge l’alba del nuovo mondo

Ammesso esista come entità omogena, l’Occidente non fa schifo. Ciò che fa schifo sono gli occidentali che vanno in giro tronfi del proprio sé

Giovedì 18 Settembre 2025, 13:30

Ammesso esista come entità omogena, l’Occidente non fa schifo. E, per quanto molto perfettibili, non fanno schifo nemmeno le sue democrazie. Ciò che fa schifo sono gli occidentali che vanno in giro tronfi del proprio sé e armati dell’ipocrita doppio standard.

Per cinque secoli abbiamo esplorato e sfruttato il mondo intero. È un caso che in portoghese esista la stessa parola, explorar, per esplorare e sfruttare? È un caso che abbiamo teorizzato lo ius migrandi come diritto naturale universale con Francisco de Vitoria, Locke, Kant e adesso questo diritto non vale più?

All’inizio, siamo andati a explorar con la scusa di far conoscere il Dio giusto (dubitando che i nativi pagani avessero l’anima). Poi, con quella di far conoscere la civiltà giusta (considerando gli altri «selvaggi»). Quindi, con la scusa di portar loro il progresso e lo sviluppo (considerandoli sottosviluppati). L’ultima scusa è stata quella di portare la democrazia laddove ne erano sprovvisti. Come? A suon di bombe (le guerre di Bush padre e figlio in Iraq e dintorni).

Per cui, pistola alla mano e in ordine storico, l’intimazione è stata: convertiti, civilizzati, sviluppati, democratizzati o… ti sparo.

Mentre con una mano volevamo dare una mano agli altri, con l’altra volevamo dare una mano a noi stessi. Così sono nati gli imperi europei, il Rinascimento, la Modernità, la Rivoluzione industriale e quella francese.

Mentre nel Regno Unito si praticava da tempo la democrazia, in India i britannici non la contemplavano lontanamente. Chiediamolo a Ghandi. Mentre in Francia si predicavano gli ideali giacobini di libertà, uguaglianza e fratellanza, a Santo Domingo (poi Haiti) i francesi provavano a reprimere nel sangue (senza riuscirci!) la rivoluzione degli schiavi. Che, eccentricamente, pensavano che quegli ideali valessero anche per loro. Chiediamolo al giacobino nero Toussaint Louverture. Oppure chiediamo al popolo russo quante volte gli europei hanno provato ad arrivare a Mosca, e non certo per portare i doni di Napoleone, Hitler e Mussolini.

Insomma, conosciamo molto bene il nostro lato luminoso, molto meno quello oscuro.

Quindi non si tratta di attaccare, o difendere l’Occidente come ha scritto Lino Patruno su queste pagine. Si tratta di riconoscere i limiti della nostra storia e la rappresentazione che ne facciamo, come pure Patruno prova a fare. Da un lato. Dall’altro si tratta di non aver paura degli «altri», quelli che «ci tacciano di colonialismo», scrive Patruno. Tacciano? Si tratta di riconoscere la storia coloniale e non stendere il sovranismo a misura di continente, facendolo diventare continentalismo, appunto.

Non è facile, certo. Abituati per secoli a dominare, l’altro che cerca di sottrarsi al dominio ci fa paura, come ci faceva paura lo schiavo che cercava la libertà al tempo dell’abolizione della schiavitù. Questa paura negli Usa, ricordiamolo, è stata causa della Guerra civile.

Ci aiuta però pensare che il dittatore Xi Jinping non ci ha mai minacciato né bombardato (D’Alema cit.). Che l’autocratico Putin non ha invaso l’Europa ma l’ultimo pezzo di ex Urss da cui l’Occidente, non proprio affabilmente, abbaiava verso Mosca (Papa Francesco cit).

Sarà una speranza, o no, il fatto che il Sudafrica sia stato l’unico Paese a chiedere l’applicazione del diritto internazionale (da noi meritoriamente inventato ma malamente praticato) per fermare il genocidio a Gaza? Facendoci scoprire che i criminali di guerra non stanno da una parte sola? Sarà una speranza, o no, il fatto che la magistratura brasiliana ha condannato l’ex presidente Bolsonaro con l’accusa di aver guidato una cospirazione golpista, mentre nel cuore della democrazia occidentale Trump lo difende?

Insomma, non bisogna avere paura di un Nuovo Ordine, se quest’ordine nascerà sulla scorta non del nostro lato peggiore (lo sfruttamento coloniale), ma sulla scorta del nostro lato migliore (l’emancipazione attraverso i diritti).

Aiutiamo quest’ordine multipolare e de-coloniale a nascere, per il bene di questa parte di mondo e del mondo intero, prima che il baratro di cui ha parlato il Presidente Mattarella si spalanchi davanti a noi.

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