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Capitale della cultura, per Brindisi «senza santi» non sia una bocciatura

Capitale della cultura, per Brindisi «senza santi» non sia una bocciatura

 
Biagio Marzo

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Biagio Marzo

Capitale della cultura, per Brindisi «senza santi» non sia una bocciatura

La mancata proclamazione di Brindisi come Capitale della cultura italiana del 2027, - a nostro modesto parere -, non ha avuto la rilevanza dovuta

Lunedì 24 Marzo 2025, 12:30

Dio ci scampi e liberi da una guerra di campanili, tra l’altro, una al Nord: Pordenone e l’altra nel Sud: Brindisi. Tanto meno ricadere nella narrazione eroicomica de «La secchia rapita». La mancata proclamazione di Brindisi come Capitale della cultura italiana del 2027, - a nostro modesto parere -, non ha avuto la rilevanza dovuta. Come dire, è passata in sordina. Le istituzioni pugliesi hanno preferito mettere la testa nella sabbia e i parlamentari hanno preferito guardare altrove. Ci saranno alcuni che di là dalla città di Brindisi avranno delle responsabilità sulla cultura e sul turismo? O saranno in altre faccende affaccendati?

La friulana Pordenone è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2027, superando la concorrenza di altre nove città finaliste, tra cui tre pugliesi Alberobello, Brindisi, Gallipoli e poi le altre sei città di Aliana, La Spezia, Pompei, Reggio Calabria, Sant’Andrea di Conza e Savona. La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministro della cultura - dal 17 settembre 2024, Alessandro Giuli che ha preso il posto di Gennaro Sangiuliano- e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso Ministro che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.

Il progetto vincente, intitolato «Pordenone 2027. Città che sorprende», è stato apprezzato per la sua capacità di coniugare tradizione e contemporaneità, rafforzando l’identità del territorio attraverso iniziative che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani, non solo come fruitori, ma anche come protagonisti del processo creativo. La città vincitrice riceverà un contributo di un milione di euro per attuare il programma culturale presentato nel dossier di candidatura. La proclamazione di Pordenone come Capitale Italiana della Cultura 2027 rappresenta, altresì, un’opportunità significativa per valorizzare il patrimonio culturale locale e promuovere lo sviluppo sostenibile. Brindisi non ha avuto santi in paradiso, avendo il massimo di apprezzamento, senza nulla togliere alla vincitrice Pordenone. Di sicuro, Brindisi meritava di più e doveva essere trattata diversamente, per la sua posizione geopolitica. Il cui unicum avrebbe dovuto essere preso in considerazione: un mare azzurro con il suo arcipelago di isole Pedagne, con un porto, la cui forma i greci chiamavano «testa di cervo», «Brentesion » e da qui nome italiano Brindisi: «Ponte» verso i Balcani, l’Oriente e il Medio oriente. Il 7 marzo 1991, i brindisini con a capo il sindaco di allora, l’attuale di oggi, Giuseppe Marchionna, accolsero come fratelli ben 25 mila albanesi che sbarcato dalle carrette di mare Tirana e Lirija. Brindisi per antonomasia: la Città dell’accoglienza.

Brindisi è fornita di aeroporto civile e militare tra i più importanti e sicuri d’ Italia. Un dettaglio, Pordenone si serve di quello Treviso, quello di Aviano è militare Nato. In proposito, la dietrologia pone spontanea la domanda: non è che la presidente Meloni, decidendo di svolgere il G7 a Borgo Egnazia, abbia nuociuto a Brindisi? Ironia della sorte: è stata Capitale d’Italia. Fu sede provvisoria del governo Badoglio dal 1943 al 1944. Il Re e il governo fuggirono da Roma per Brindisi: una brutta pagina della storia d’Italia.

Da parte sua, Brindisi ha presentato per la Capitale Italiana della Cultura 2027 con il progetto «Navigare il Futuro», un’iniziativa che mirava a valorizzare la storia millenaria della città e a proiettandola verso un futuro innovativo e sostenibile. Se dobbiamo dirla tutta, un progetto inedito: la cultura millenaria coniugata con l’innovazione e la tecnologia. Perché Brindisi è stata scartata nonostante che fosse ricca di chiese. Oltre alla Cattedrale sarebbe opportuno trovare un po' di tempo per visitare l'originale Chiesa di San Giovanni al Sepolcro. E' una testimonianza evidente del rapporto di Brindisi con la Terra Santa. A pianta circolare è una copia del Santo Sepolcro in Gerusalemme.

Il celebre poeta Publio Virgilio Marrone di Mantova vi morì il 21 settembre 19 a.C., proprio tornando da un viaggio in Grecia. Nel periodo di massimo splendore di Roma, Brindisi rappresentava forse il porto più importante di tutto l'impero; proprio il suo scalo sarà importante anche nel Medioevo per le crociate in Terrasanta, e nel XIX secolo per il collegamento tra Londra e le Indie Orientali - nel principale cimitero comunale ci sono molte tombe inglesi risalenti alla seconda metà dell'Ottocento -. Basta e avanza. Bravo il sindaco, bravi gli amministratori e i tecnici che hanno formulato il «Progetto». Però, l’ esclusione di Brindisi non è una bocciatura, ma un monito per andare avanti verso il futuro con le proprie forze, senza alcun «Lord Protettore».

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