Venerdì 05 Settembre 2025 | 23:45

Petrolio verso il picco, ma poi inizierà il suo lento declino

 
Nunzio Valentino

Reporter:

Nunzio Valentino

La sfida Ue al petrolio russo tra rischi finanziari e l'ipotesi della flotta ombra

Il rapporto «Petrolio 2024» pubblicato a maggio dalla Agenzia Internazionale per l’Energia dà una chiara indicazione sulla rotta al 2030 della qualità della richiesta di energia da parte delle economie del Pianeta

Martedì 16 Luglio 2024, 13:22

Il rapporto «Petrolio 2024» pubblicato a maggio dalla Agenzia Internazionale per l’Energia dà una chiara indicazione sulla rotta al 2030 della qualità della richiesta di energia da parte delle economie del Pianeta. Il petrolio grezzo resiste e rimane pilastro centrale nella produzione mondiale di energia per il trasporto, per la fornitura di elettricità, per le produzioni di carica agli impianti petrolchimici.

Il mondo globale ha ancora fame di sviluppo e di energia interessando tutte le fonti di produzione , superando, in uno spettacolo che deve andare avanti, le crisi geopolitiche, le sanzioni tra Stati, i pirateschi blocchi navali, perfino le tante guerre che dopo la crisi Pandemica stanno infestando il mondo. Guerre che non sembrano voler finire, tanto miope e settaria è la visione di quelli che dovrebbero essere i leaders del mondo .

La Transizione Energetica, scelta irrinunciabile e non discutibile contro i guai accertati del cambiamento climatico mondiale, avanza ma il consumo di petrolio grezzo non diminuisce anzi è previsto un incremento graduale dei consumi sino al 2030. Raggiunto il picco comincerà un lento declino .

Se questo è il destino della domanda e della offerta di petrolio grezzo, altri attori avanzano: aumenta la produzione di GNL, gas naturale liquefatto, che trainerà la richiesta di carica agli impianti petrolchimici insieme ai condensati leggeri, le cosiddette «benzinette».

La produzione mondiale di petrolio grezzo aumenterà dagli attuali 103 milioni di barili al giorno a 113,8 del 2030 anche se la domanda si fermerebbe a 105,4 con un conseguente aumento delle scorte e prezzi in discesa. Gli Stati Uniti si confermano il più grande produttore al mondo di petrolio grezzo , le enormi petroliere americane faranno rotta sopratutto verso l’Asia, India e Cina sopratutto.

Il secondo produttore al mondo di petrolio grezzo resta l’Arabia Saudita che insieme ai Paesi OPEC+ sta tenendo strettamente monitorati i prezzi del BRENT; conscia dei prossimi cambiamenti ha stoppato gli investimenti estrattivi fermi a 12 milioni di barili giorno, dirottandoli verso la implementazione di un nuovo massiccio giacimento di gas a Jafurah.

La Russia terzo produttore mondiale, nel mentre, senza preoccuparsi dell’embargo che ha solo scalfito la produzione e la vendita di petrolio, non ferma le esplorazioni. La nave Aleksandr Karpinskij della società Rosgeo ha scoperto in Antartide un giacimento enorme di 511 miliardi di barili di petrolio; immediata la ritorsione del Governo Argentino che vanta, in base al Trattato dell’Antartide del 1959, la proprietà del territorio oggetto della ricerca esplorativa .

Stessa politica di investimento e produzione da parte del Qatar ed Emirati Arabi ed anche della nostra ENI in territori anche a rischio politico come il Mozambico (giacimenti di gas Coral, Mamba nel bacino di Rovuma) o come l’Indonesia (bacino del Kutei ricco di 140 miliardi di metri cubi di gas e 400 milioni di barili di condensati), avendo deciso, anche per problemi legali partiti dagli States, di sospendere le operazioni di esplorazione del giacimento di gas di fronte a Gaza, autorizzata da Israele pochi giorni dopo i fatti cruenti del 7 ottobre 2023 .

La proprietà di quel gas è Palestinese, il suo grande valore economico è uno dei fattori non raccontati della guerra nella striscia e nei confini di Gaza. Israele non vuole mollare, il valore economico di quel gas nelle acque territoriali può essere elemento chiave della ricostruzione .

Nel mondo è previsto l’aumento nei trasporti leggeri dell’utilizzo di auto elettriche che accoppiato al miglioramento tecnologico delle efficienze di produzione, alle energie rinnovabili, con produzione ora accumulabile mediante batterie sempre più a tecnologia avanzata e costi contenuti, per la produzione di energia elettrica, al gas naturale liquefatto, ai biocarburanti, agli e-fuels , renderà difficile in un prossimo futuro la vita operativa ed i risultati economici delle raffinerie, sopratutto quelle di età «matura», come sono quelle europee, alcune delle quali, mancando gli economics, saranno costrette a chiudere i battenti .

Diminuisce la domanda di benzina, aumenta il consumo di jet fuel, di gasolio per trasporto pesante su strada e marittimo. Avanza la produzione e la costruzione di impianti di gasolio bio, come l’HVO (hydrogenated vegetable oil) dell’Eni a Porto Marghera e Gela , come il SAF (sustainable aviation fuel) in costruzione nella raffineria Eni di Livorno.

Come per la demografia , l’Asia trainerà, insieme alle economie emergenti, la geoeconomia del Pianeta, le economie avanzate della America del Nord ed Europa arretreranno.

In dettaglio: la Cina trainerà il settore petrolchimico, l’India avrà tanto bisogno di carburanti per il trasporto, la richiesta di energia delle economie emergenti, Africa sopratutto, quasi triplicherà rispetto ad oggi nel 2030. Nel mentre gli investimenti nell’oil e derivati pari a 538 miliardi di dollari nel 2023, già per il 2024 risulteranno incrementati del 7%.

Un’unica considerazione: sono sufficienti gli investimenti nelle energie rinnovabili, nella produzione di idrogeno verde, nella elettrolisi, nelle batterie, nel trasporto elettrico europei, americani, mondiali?

I guai climatici avanzano: desertificazione, innalzamento del livello medio marino, temperature massime che uccidono, migrazioni climatiche. E questi guai che pensavamo lontani cominciano ad interessare pesantemente anche la nostra Italia, sopratutto il Sud; la nostra Puglia ha tanto bisogno di acqua ed il mare sta aggredendo le falde di acqua dolce che diventata salmastra brucia le colture contadine. A fronte di tante difficoltà con i trattori dei contadini legati ai pozzi la Politica alza le braccia di fronte ad una Natura Cattiva e però da spettacolo di bassa levatura con il Parlamento che sceglie la Autonomia Differenziata .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)