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Storie fantasiose tra le testimonianze dell’antica Taras

 
Alessandra Macchitella

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Alessandra Macchitella

Storie fantasiose tra le testimonianze dell’antica taras

Il Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto torna ad essere uno dei cuori pulsanti della comunità

Venerdì 03 Maggio 2024, 14:59

Il Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto mercoledì scorso ha accolto ancora una volta il Concertone dell’1 Maggio.

Un giorno di festa, di energia, di musica e di messaggi da portare sempre più lontano, grazie a casse che risuonano e propagano non solo note.

Da oggi, il fazzoletto verde nella città, tra i resti archeologici dei tempi che furono e i grattacieli dei giorni che sono, torna ad essere uno dei cuori pulsanti della comunità. I chioschetti con le bibite e i panini, con i tavoli e le panche in legno sempre disponibili per chi consuma o per chi preferisce portarsi il cibo da casa, sempre pronti per i pic-nic improvvisati, o più semplicemente con dei teli colorati distesi direttamente sull'erba nell'area relax. Tornano le bambine e i bambini a occupare i giochi e a contendersi il tavolo da ping pong con i più grandi e le gite alla scoperta della natura e della storia del luogo che vivono. Conoscere davvero i propri luoghi per innamorarsene e rispettarli. I turisti, ormai presenti tutto l'anno in città, hanno scoperto questo parco raccontato e umanizzato dai cartelli con QR CODE che conducono passo dopo passo nella sua storia. Qui, tra le più antiche testimonianze dell’antica Taras, dove scoprire con orgoglio una storia che appartiene.

In vista dell'estate sono sempre di più gli sportivi, anche dell'ultimo momento, ad occupare gli attrezzi per gli esercizi o la pista, correndo verso una forma da ritrovare. La mattina all'alba e poi al tramonto torna la danza leggera di chi saluta il sole, tra respirazioni e posizioni degli amanti di yoga, pilates e Tai chi. I più impazienti sono i cani, che non vedono l'ora di passeggiare con i loro padroni annusando una grande varietà di fiori, per poi liberarsi senza guinzaglio nell'area a loro dedicata. Gli alberi fanno ombra agli anziani che guardano tutto con orgoglio, e per una volta, non dicono «Ai miei tempi si stava meglio». Perché, diciamocelo pure, questo parco non è mai stato bello come questi tempi, i nostri, da quando ogni componente della comunità, cittadini e istituzioni, si è preso la propria responsabilità per la cura di questo spazio.

Nota: Questa cronaca non è ancora accaduta, ma potrebbe accadere, ma come scriveva Jorge Luis Borges «forse quel che dico non è vero; magari fossi profetico».

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