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Nuove schiavitù? La domestica accusa Gianluca Vacchi: «Io usata per TikTok»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Nuove schiavitù? Una filippina accusa: «Io usata per Tik Tok»

L'ex collaboratrice fa causa all'imprenditore e divo del web. Ma i colleghi le vanno contro: «Un onore lavorare per lui»

Domenica 29 Maggio 2022, 15:03

È la notizia più chiacchierata delle ultime ore: Laluna Maricris Bantugon, ex collaboratrice domestica dell’imprenditore, influencer e divo di internet Gianluca Vacchi, gli ha fatto causa chiedendo un risarcimento danni di circa 70mila euro, che comprenderebbero straordinari e tfr non retribuiti.

Ma non basta: la donna, 44 anni, di origine filippina, ha raccontato la sua esperienza, durata tre anni e mezzo, da maggio 2017 fino alla fine del 2020. Contratti di lavoro non rispettati: sulla carta, sei ore al giorno per sei giorni a settimana, nella pratica turni improbabili da 20 ore consecutive, dalle 10 del mattino alle 3 di notte e oltre.

Lo stress causato quando Vacchi coinvolgeva lo staff per i suoi video su Tik Tok (è sul podio degli italiani più seguiti al mondo, con 21,5 milioni di follower): «Se i balletti non riuscivano perfettamente come voleva lui - avrebbe riferito la signora - le reazioni erano furibonde. Urla, insulti, un cellulare lanciato contro la lampada per le riprese». Minacce di sanzioni pecuniarie se il personale sbagliava a preparagli i bagagli per un viaggio, 100 euro per ogni capo d’abbigliamento dimenticato. Un contratto di riservatezza da firmare all’assunzione in cui Vacchi avrebbe minacciato una multa di 50mila euro se le riservatissime informazioni sulla sua vita privata fossero trapelate all’esterno.

Niente ferie, niente riposi, scatti d’ira perché non trovava le punture di testosterone al solito posto. Fino a qui i contorni della vicenda farebbero pensare a una sorta di schiavitù 2.0: la donna avrebbe deciso di trascinare Vacchi in tribunale, ma nel 2022, specie se il protagonista della vicenda ha un seguito così numeroso, il primo verdetto lo esprime sempre il pubblico social. Che in queste ore si sta dividendo, anche alla luce di una replica arrivata da parte del resto dello staff della star del web. Una risposta che arriva in video, come ogni buona dinamica social comanda, e in cui la 44enne filippina viene messa all’angolo dagli ex colleghi. «Laluna parla così perché non ha più l’onore di lavorare qui con noi - sostengono i membri dello staff, tutti con la t-shirt d’ordinanza con le iniziali «GV», quasi a voler ostentare quell’«onore» a loro ancora concesso - il Dottore ci ha aiutato, gli straordinari ci vengono pagati, non sempre quello che si racconta corrisponde al vero». E sottolineano che proprio lui, il Dottore, avrebbe perfino «l’umiltà di domandare scusa quando alza la voce, o usare “per favore” e “grazie” per chiedere qualcosa». Per poi concludere rivolgendosi direttamente alla ex collega: «Trovati un lavoro... anzi no, mandatela alla Caritas», specificando di non essere stati costretti da nessuno a girare il video, meno che mai dallo stesso Vacchi.

Insomma, ancora una volta il popolo della rete è chiamato a schierarsi: ci sono davvero condizioni di schiavitù tenute nascoste per paura degli effetti di tanta notorietà, pur di non mettersi contro una delle personalità più influenti di questo periodo storico-digitale? O lo sfruttamento viene confuso con quell’«onore» di lavorare per un nome così importante, e spinge a pensare di poter subire qualsiasi cosa solo perché ai vip viene concesso (quasi) tutto? O ancora le cause del licenziamento sono altre e la persona si è sfogata e ha lasciato parlare davvero l’invidia e la frustrazione per non essere più alla corte del «Dottor» Vacchi? Ai posteri (del web) l’ardua sentenza.

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