BARI - La Bari di oggi. E quella di domani. Tra impressioni, origini e desideri. La Gazzetta del Mezzogiorno si fa promotrice di un confronto sulle principali tematiche d'attualità che riguardano il capoluogo pugliese in uno sguardo d’insieme che può divenire visione sul prossimo futuro.
Non è facile dopo i mesi del “caso Bari” e durante la campagna elettorale. Ma se non ora, quando? Le forze sane della città devono cogliere il momento per esprimere i propri progetti, le proprie necessità, i propri sogni. Per molti secoli Bari è stata quella parte di città che oggi, nella rappresentazione dei suoi cittadini è Bari Vecchia e che fino 25 anni era un fortino inespugnabile per l’alta densità criminale. Nella rappresentazione diffusa dei baresi, Bari vecchia nasce nell’Ottocento, e più precisamente nel 1813 quando Gioacchino Murat fa costruire il borgo Murattiano, che definisce il nucleo originario della Bari nuova, mercantile e levantina, che prende fin da subito le distanze dal centro storico e dalla sua storia, creando, per differenza, l’immagine della città vecchia come verrà rappresentata nell’immaginario urbano da quel momento in poi. La Bari nuova si affianca a quella antica mantenendo sempre una rigida estraneità. Se, come osservava l’architetto Aldo Rossi, le città ricordano attraverso i propri edifici, è allo stesso modo che possono scegliere di dimenticare: Bari recide il suo legame con la sua storia passata dividendo il borgo nuovo da quello antico e facendone due città che si giustappongono senza mai integrarsi osmoticamente. Il legame dei baresi con il “centro storico” – quindi Bari Vecchia –, che va tenuto distinto dal “centro” di Bari che nella rappresentazione diffusa è l’ottocentesco borgo Murattiano, che con le sue strade dello shopping e i palazzi istituzionali ha avuto così fin da subito un andamento alterno, problematico e finanche contraddittorio. Solo negli ultimi anni le due Bari hanno imparato a convivere nello stesso spazio urbano, abbandonando la passata educata indifferenza, tanto che, anzi, ora Bari Vecchia viene sempre più citata con orgoglio per l’opera di riconquista e di rigenerazione sociale compiuta.
L’iniziativa della Gazzetta si snoderà attraverso vari momenti di riflessione e discussione, avendo come traccia “E’ Bari”.
Oggi pomeriggio, alle 17.30, nel salone centrale della Camera di Commercio di Bari sarà inaugurata la mostra fotografica, curata da Carmela Lovero, allestita con le immagini di sette autori baresi che con i loro sguardi racconteranno la loro visione della città. Alcune prime pagine del nostro giornale ricorderanno alcuni eventi. Su quattro pareti esterne, poi, si poserà lo sguardo digitale e fluido degli Instagramers.
Lo sguardo degli Instagramers nelle immagini su Bari darà il via ad un concorso fotografico che durerà per tutto il mese di giugno. Le immagini che parteciperanno alla competizione verranno valutate da una commissione che sceglierà le prime 10 fotografie a cui saranno assegnati dei premi. Le immagini saranno pubblicate sulla Gazzetta.
Abbiamo l’ambizione, tramite l'esposizione, curata, elegante, di grande impatto, di riposizionare lo storico vostro quotidiano nella sua dimensione analogica tra i protagonisti della scena culturale del Mezzogiorno ed in particolare della Città di Bari.
La mostra farà da sfondo a un contenitore aperto al dibattito sulla città tra gli operatori economici, le categorie dell'impresa, del commercio e dei servizi, con accademici, sociologi, urbanisti e paesaggisti, artisti, amministratori, dirigenti d’azienda, rappresentanti di enti ed istituzioni.
All’inaugurazione di oggi pomeriggio parteciperanno Luciana Di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio di Bari, Marco Bascapè, Soprintendente Archivio Bibliografico della Puglia, e Carmela Lovero, curatrice della mostra fotografica.
I talk si svolgeranno dal 21 al 30 maggio e avranno come tema Persone, Cultura, Sport, Turismo, Architetture e Sviluppo...