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Le tarantelle approdano al Cairo con il museo virtuale dell'artista Sergio Iovino

 
Redazione online

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Le tarantelle approdano al Cairo con il museo virtuale dell'artista Sergio Iovino

Il Cairo

Serata di danza e tecnologia 3D con il patrimonio monumentale e la cultura popolare di Italia ed Egitto. Lo scopo è lanciare in Egitto il progetto di «Museo Virtuale» creato da Sergio Iovino: consente di visitare alcuni dei tanti siti del patrimonio italiano anche a chi non si trova nella penisola

Mercoledì 15 Febbraio 2023, 17:57

18:31

IL CAIRO - Il patrimonio monumentale e la cultura popolare di Italia ed Egitto si sono mescolate al Cairo in una serata di spettacolo che ha unito bellezze artistiche, antiche tradizioni e moderna tecnologia, in un caleidoscopio di templi, tarantella e 3D allo scopo di lanciare sulle sponde di Nilo il progetto di «Museo Virtuale» creato dall’artista Sergio Iovino che consente di visitare alcuni dei tanti siti del patrimonio italiano anche a chi non si trova nella penisola.

Organizzata dall’Ambasciata d’Italia al Cairo e dal Museo nazionale della civiltà egiziana (Nmec) nella stessa struttura museale, martedì sera la «serata speciale» ha offerto ai visitatori sei postazioni di realtà virtuale utilizzabili con appositi visori che hanno immerso i visitatori tra edifici storici, monumenti e musei di Venezia, Firenze, Roma, Castel Del Monte e Benevento. Quest’ultima è la «città del legame simbolico tra l’Italia e l’Egitto grazie alla presenza del tempio dedicato al culto della dea Iside», come ha ricordato l’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni, presentando la nuova offerta a 360 gradi sulla città irpina.

Davanti ad oltre 400 persone, una cifra subita considerata da record per gli eventi del Nmec, l’inaugurazione organizzata assieme all’Istituto italiano di cultura è stata accompagnata da uno spettacolo di tarantella e tahtib, una danza egiziana che viene eseguita in occasione di matrimoni e altre feste, specialmente nei villaggi, ed è inserita nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dal 2016. L’esibizione che «mescola tahtib e tarantella», ha sottolineato l’ambasciatore Quaroni, è «uno degli esempi della straordinaria ricchezza del patrimonio culturale immateriale italiano ed egiziano, ma anche un simbolo di unione culturale nel Mediterraneo».

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