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Covid Puglia, test rapidi in studi medici: «Creano disordine, meglio assumere precari e rafforzare Usca»

 
Redazione online

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Usca Puglia, hanno aderito solo 26 medici ex guardia medica

È l’accusa che muove il presidente nazionale del sindacato dei medici italiani (Smi), Ludovico Abbaticchio

Lunedì 23 Novembre 2020, 11:09

BARI - «Invece di chiedere assunzioni per i medici precari e il rafforzamento dell’Usca per assistere il malato Covid a domicilio, ci sono sindacati dei medici di famiglia e dei pediatri che firmano con la parte pubblica l'obbligo dei medici per effettuare tamponi diagnostici» che "portano solo disordine nell’attività ambulatoriale del medico e del pediatra di famiglia che, dal primo giorno di questa pandemia, assiste oltre che il malato Covid anche tutti gli altri no Covid».

E’ l’accusa che muove il presidente nazionale del sindacato dei medici italiani (Smi), Ludovico Abbaticchio, che critica la firma da parte della Fimmg dell’accordo con la Regione Puglia.

«Cosa si nasconde dietro queste scelte annacquate ed inutili?», incalza Abbaticchio. L’intesa prevede che i medici di famiglia pugliesi faranno i test rapidi su soggetti asintomatici trascorsi i 10 giorni di isolamento dopo avvenuto contatto con un positivo. Un’attività che lo Smi ritiene non rientri nelle competenze del medico di base, contestando l’obbligatorietà imposta ai medici.

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