E’ morta a 93 anni Cecilia Mangini. E' stata una regista documentarista antesignana del genere, una vera pioniera del cinema del reale. Era nata a Mola di Bari il 31 luglio del 1927 e il tema del Meridione è stato al centro dei suoi primi lavori prima che l’interesse per la politica, con il marito Lino Miccichè, la portasse altrove: All’armi siam fascisti!, il film del '62 che la portò alla Mostra del Cinema di Venezia e suscitò una serie di polemiche e un passaggio pesante alla censura. Essere Donne, nel '64, è stato uno dei primi film a documentare la condizione femminile di quegli anni. Con Fata Morgana fu premiata a Venezia . Lei stessa nel 2013 è stata protagonista di un documentario, In viaggio con Cecilia codiretto da Mariangela Barbanente.
IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI MOLA - «Con Cecilia ci ha lasciato un pilastro del cinema e della cultura italiana. Una grande donna che con Mola di Bari, sua terra nativa, aveva un legame inscindibile». Lo scrive su Facebook il sindaco di Mola di Bari, Giuseppe Colonna, esprimendo «a nome dell’amministrazione comunale e mio personale, il più sincero cordoglio per la scomparsa della cara Cecilia Mangini, nostra concittadina, prima documentarista donna della storia italiana». "Abbiamo avuto il piacere e l’onore di averla ospite a Mola di Bari lo scorso 3 agosto - ricorda Colonna - e in quella occasione le ho consegnato le chiavi della nostra città. Questo fa sì che ancor più profondo sia il vuoto generato dalla sua scomparsa. Rimarranno per sempre invece i suoi grandi capolavori culturali, testimonianza concreta del suo genio, della sua sensibilità e della sua incredibile capacità di osservare e narrare l’anima più intima del Sud. Adesso è nostro dovere mantenerne vivo il ricordo e diffondere il suo esempio, perché radici forti danno vita ad alberi giganti».
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE CAPONE - «Ho conosciuto Cecilia Mangini con i ragazzi di 'Festa di Cinema del realè, abbiamo voluto in Puglia la sua mostra. La cosa che più ho amato in lei era il suo modo di guardare il mondo. Una donna forte, allegra, determinata, adulta quanto basta per sapere cosa funziona e cosa no, ma i suoi occhi, credetemi, i suoi occhi, erano pieni di speranza e sogni. La morte non mi spaventa - diceva - mi spaventa sprecare il tempo. E lei il suo di tempo l’ha vissuto a mille all’ora». E' il ricordo della presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, della regista documentarista antesignana del genere, una vera pioniera del cinema del reale, morta oggi. «Questo mancherà di lei, la sua incredibile voglia di fare e i suoi grandi e bellissimi occhi», aggiunge Capone.