LECCE - Le assenze per infortunio in alcune zone chiave del campo costringono Marco Giampaolo a fare di necessità virtù. Rispetto alle ultime uscite, il tecnico abruzzese dovrà fare a meno di due titolari, ovvero Gallo e Rafia. A questi si aggiunge anche Berisha, fermo già dalle scorse partite. Pedine importanti sulle quali il Lecce non potrà contare, così contro l’Empoli saranno necessari degli aggiustamenti. Al posto di Gallo, nel ruolo di terzino sinistro, scenderà in campo il talentuoso Dorgu, che abbasserà così il suo raggio d’azione lasciando libera una casella nel tridente d’attacco. Il danese è il sostituto naturale di Gallo e andrà a comporre il pacchetto arretrato assieme a Guilbert, Baschirotto e Jean.
Un’altra assenza importante, in mezzo al campo, è quella di Rafia. Nella zona nevralgica appaiono inamovibili Coulibaly e Pierret, i due profili chiamati a dare muscoli e idee al centrocampo del Lecce. Chi sarà poi il terzo centrocampista a giocare dal primo minuto? Tutti gli indizi portano a Helgason, che gode della stima di Giampaolo, come sottolineato dallo stesso tecnico in conferenza stampa. Dopo essere stato reintegrato, l’islandese ha collezionato qualche apparizione da subentrato, ma con l’assenza di Rafia tutto lascia presupporre che sarà lui ad agire da collante fra centrocampo e attacco.
Sul fronte offensivo, invece, il ruolo di esterno destro lasciato libero da Dorgu verrà occupato da Pierotti. A sinistra si accende il ballottaggio fra Karlsson e Morente, con quest’ultimo leggermente favorito. Le caratteristiche prettamente offensive di Karlsson, considerando la presenza di un terzino di spinta come Dorgu su quella fascia, suggerirebbero la scelta di un calciatore maggiormente equilibrato in fase di non possesso come lo spagnolo. Al centro del tridente non sembra in discussione la presenza di Krstovic, insidiato da Rebic che potrebbe però essere un’arma importante nel corso del match anche alla luce di quello che sarà l’andamento della partita. Ormai la «panchina» lunga diventa sempre più un motivo che fa la differenza. Nel bene e nel male.