Serie B

Calcio, il Bari e un mese di fuoco: Marino non è «blindato»

Davide Lattanzi

Venerdì sera la trasferta a Palermo, per il tecnico una notte delicata

BARI - Futuro, obiettivi e prospettive in appena un mese. Il Bari si gioca quasi tutto in un febbraio ricco di appuntamenti. Superfluo stilare tabelle: ogni tappa va sfruttata al massimo, soprattutto perché potrebbe condizionare quelle successive. Si parte da Palermo venerdì, si atterra a Catanzaro il 27 in una curiosa altalena che prevedrà due incontri interni di fila dopo il viaggio in Sicilia (con Lecco e Feralpisalò) ed altrettante trasferte consecutive, con il Sudtirol e la compagine calabrese. Al termine del mese, la squadra biancorossa saprà quale sarà il suo target: se potrà ancora ambire ad un piazzamento playoff oppure se dovrà seriamente guardarsi alle spalle, peraltro alla vigilia di una fase molto più complessa. Già, perché da marzo in poi, il calendario imporrà ai Galletti i confronti con tutte le attuali big ricevendo le sole Parma e Cremonese, mentre si dovrà rendere visita a Venezia, Modena, Como e Cittadella. Insomma, mettere fieno in cascina è indispensabile non soltanto per tenere in vita un sogno, ma anche per evitare incubi.

PALERMO GIA' DECISIVO L’anticipo del due febbraio somiglia già ad un bivio: la formazione siciliana non sta rendendo secondo il suo vastissimo potenziale, è a nove lunghezze dal Parma capolista e a cinque dalla Cremonese seconda, conta comunque sei sconfitte (una più del Bari), ha subito 28 reti (tre più dei Galletti), eppure vanta un organico ricco di star e sta continuando ad investire sul mercato.

Inutile girarci attorno: per il Bari visto domenica scorsa si tratta di un incrocio quasi proibitivo. Eppure, la società si aspetta risposte e risultati. In caso contrario, la posizione del tecnico Pasquale Marino potrebbe finire seriamente in discussione. Inutile lanciarsi fin da ora in un eventuale «toto successore» (altamente improbabile, comunque, il ritorno in panchina di Michele Mignani): in questo momento, l’auspicio dei vertici del club è che sia Marino a trovare le chiavi di una svolta.

NEOPROMOSSE DA BRIVIDI Seguiranno le sfide al «San Nicola» con Lecco (il 10 febbraio alle 16,15) e Feralpisalò (il 17 alle 14). Due delle neopromosse dalla C vivono frangenti opposti, pur se condividono l’ultimo posto a quota 20 (insieme allo Spezia): il Lecco è reduce da tre sconfitte di fila, valuta il secondo cambio in panchina stagionale (a rischio Emiliano Bonazzoli che già aveva rilevato Stefano Vecchi), annovera la peggiore difesa B con 42 gol al passivo. Ma è pur vero che ha segnato due gol in più del Bari (25 a 23) e ha vinto lo stesso numero di gare dei pugliesi (solo cinque). La Feralpi, invece, viene da due vittorie di fila (travolgendo prima il Catanzaro 3-0, poi proprio il Lecco 5-1): se si contano gli ultimi sei turni, i successi salgono addirittura a quattro e tra le vittime illustri spiccano Sampdoria e Cremonese. Insomma, un avversario da prendere con le pinze, sebbene in trasferta abbia il peggior rendimento della cadetteria (solo otto punti in undici viaggi). Facile, tuttavia, intuire che non sfruttare appieno il doppio turno casalingo potrebbe davvero aprire foschi scenari.

TOUR DE FORCE CON DUE VIAGGI L’intenso periodo si chiude con una doppia trasferta in appena tre giorni. Prima il Sudtirol il 24 alle 14,00, quindi il turno infrasettimanale a Catanzaro il 27 alle 20,30. La formazione bolzanina è tre punti sotto il Bari e, proprio come i Galletti, non sta ripetendo i fasti della scorsa stagione (quando fu eliminata dai biancorossi in semifinale dei playoff). Alto il numero delle sconfitte, ben dieci, ma il «Druso» resta comunque un campo complicato.

Vive, infine, una netta frenata il Catanzaro che, dopo un avvio strepitoso, ha perso quattro degli ultimi sei incontri ed incamera troppi gol (ben 31). Il team guidato dall’ex Vivarini, però, è ancora saldamente in zona playoff e ha sette punti più di capitan Di Cesare e compagni. Il cammino, in definitiva, impone massima concentrazione: il margine d’errore è pressochè azzerato.

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