BARI «Tanti infortuni, qualche episodio negativo, ma non è tutto da buttare». Pasquale Marino prova a vedere qualcosa di buono nella pesante sconfitta subita dal Venezia. Uno 0-3 che ricaccia i biancorossi ad almeno tre lunghezze dai playoff (e la distanza potrebbe aumentare a seconda del risultato del match di oggi tra Catanzaro e Cosenza) e soprattutto scava un solco mastodontico tra i Galletti e la zona promozione diretta (ben 12 punti proprio dai veneti e dal Parma, ovvero le uniche due squadre che hanno battuto i pugliesi).
Poco da obiettare, in realtà: la concorrenza produce organizzazione, identità, pur con valori tecnici non sempre eccelsi. Il Bari, invece, non ha ancora trovato se stesso e sembra terribilmente limitato, soprattutto quando vengono a mancare i (pochi) punti di riferimento. Un aspetto che Marino sottolinea con chiarezza. «La differenza tra noi ed il Venezia oggi c’è: basti vedere la qualità dei lori ricambi o di chi è stato chiamato a sostituire titolari importanti. Noi abbiamo dei giovani che sicuramente cresceranno, ma devono farlo con i loro tempi. La gara è cominciata male con lo stop di Diaw nel riscaldamento, è proseguita su questa falsariga con una serie di acciacchi che hanno scombinato i piani ed è finita peggio con due gol nel finale che hanno ampliato le proporzioni di una sconfitta non così netta. Fino agli ultimi minuti abbiamo giocato alla pari, creato occasioni e ribattuto colpo su colpo. Abbiamo subito il secondo ed il terzo gol quando abbiamo dovuto effettuare altri aggiustamenti per ovviare a chi ha accusato problemi».
Mattia Aramu resta al centro dell’attenzione: rilanciato dall’inizio proprio per il forfait di Diaw, ma sostituito dopo appena 45’ deludenti. Il valore aggiunto dei Galletti resta, così, ancora sulla carta. «Secondo me ha fatto meglio rispetto ad altre prestazioni», rileva Marino. «Si è anche reso pericoloso con un gran tiro che, senza la deviazione, probabilmente sarebbe valso il pareggio. È un calciatore da recuperare nel suo migliore stato psico-fisico, ma non vedo problemi di collocazione: ha giocato nel suo ruolo, da trequartista, sul centro-destra, così come Sibilli agiva sul centro-sinistra. Poi avevo bisogno di conferire maggiore ampiezza e ho inserito Achik».
Diversi infortuni da valutare e morale da risollevare: Marino è atteso da una settimana decisamente complessa. «Per Diaw e Nasti non dovrebbe trattarsi di problemi particolarmente complessi: speriamo di recuperare almeno uno dei due attaccanti per la trasferta di domenica prossima», afferma Marino. «Discorso analogo per Koutsoupias, mentre preoccupa maggiormente Pucino. In questo momento bisogna mantenere grande lucidità. Sarebbe facile amplificare i problemi fermandosi alle proporzioni della sconfitta. Invece, occorre rialzare la testa ripartendo da alcuni progressi, nonché dal lavoro portato avanti in questo mese. Quando le cose vanno bene, è facile parlare. Invece, ora è stato opportuno che mi fermassi qualche minuto in più con i ragazzi per rincuorarli. Ci aspetta un match complicato a Lecco. Non c’è tempo per fermarsi: occorre andare lì a far battaglia e raccogliere punti».