Domenica 07 Settembre 2025 | 03:03

Calcio, Nobile: «Lecce si salverà, a San Siro a testa alta. l’Inter non è infallibile»

 
Davide Ruberto

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Davide Ruberto

Calcio, Nobile: «Lecce si salverà A San Siro a testa alta. l’Inter non è infallibile»

L'ex giallorosso presenta la sfida alla capolita: «Match complicato: la formazione nerazzurra è la più forte, ma i salentini ci credono sempre fino all’ultimo»

Venerdì 22 Dicembre 2023, 14:33

16:19

LECCE - Chi, se non un doppio ex come mister Totò Nobile, avrebbe potuto presentare al meglio la sfida di domani a San Siro tra Inter e Lecce? L’allenatore salentino ha giocato come terzino sinistro prima in Salento, poi nell’Inter di Trapattoni e quindi di nuovo nel Lecce, proseguendo la carriera con altre maglie ma rimanendo sempre legato ai colori giallorossi.
Nobile, come possiamo presentare questa sfida e come la vive da doppio ex?
«Il Lecce è la sorpresa del campionato, perché sta facendo un percorso veramente interessante e importante. I giallorossi mi hanno piacevolmente impressionato perché, se andiamo a guardare le statistiche, dopo Inter, Juventus e Bologna è la squadra meno battuta. Dell’Inter, invece, si sapeva già che organicamente e tecnicamente fosse la squadra più attrezzata di questa Serie A».

Che cosa, in particolare, l’ha sorpresa di questo Lecce?
«Francamente mi hanno sorpreso diverse cose: è una squadra giovanissima e, avendo giocato nello stesso ruolo, devo dire che Dorgu mi ha impressionato particolarmente. Mister D’Aversa si è calato subito in questa realtà, ottenendo risultati davvero interessanti».
A proposito di terzini, sulla sinistra c’è abbondanza di talento con Dorgu e Gallo. Quanto ancora possono crescere questi ragazzi e come vanno gestiti?
«In questo D’Aversa è bravissimo ed è affiancato da uno staff molto competente, coadiuvato poi dai direttori Corvino e Trinchera che sono molto bravi nella gestione della rosa. Il lavoro è facilitato perché sono due ragazzi talentuosi e sono sicuro che faranno parlare di loro nei prossimi anni».
Venendo all’aspetto tattico della partita e riferendoci ancora ai terzini, quanto conterà la loro spinta e quanto la copertura nella partita di domani?
«Tengo a precisare che stiamo parlando di una sfida alla “Davide contro Golia”, ma il Lecce non molla mai e ci crede sino all’ultimo: se dovesse mantenere un equilibrio nel corso della partita ne potrebbe approfittare, anche se l’Inter sarà un po’ incattivita per la sconfitta in Coppa Italia con il Bologna. In fase di copertura, i terzini dovranno stare particolarmente attenti al gioco dell’Inter che spinge tantissimo sugli esterni, in particolare con Dimarco che sta disputando un campionato straordinario».

Le piace la soluzione delle due punte che mister D’Aversa ha proposto nel finale della partita con il Frosinone e quando andrebbe adottata?
«Le due punte vanno sfruttate nelle partite dove la squadra sta bene e sai di aver trovato il giusto equilibrio. Quando invece devi dare una copertura alla squadra, giocare con un centrocampista o un uomo di fascia in più potrebbe aiutare. Non credo che in questa la partita D’Aversa andrà a giocare a viso aperto, anche se quest’anno ci ha meravigliato e stupito con tante scelte positive, per cui non lo escluderei categoricamente».
Ci sono dei giocatori del Lecce che ritiene fondamentali o che le piacciono particolarmente?
«Dire Falcone è superfluo poi a me, come ho già detto, impressiona Dorgu e terrei particolarmente d’occhio anche Piccoli».
Quale ricordo particolare la lega al periodo Inter e quale al Lecce?
«Ricordo, innanzitutto, di aver giocato una sola sfida tra Inter e Lecce, perdemmo a San Siro. Ma all’Inter ricordo tanti compagni fenomenali come Berti, Diaz, Brehme, tutte persone di altissimo spessore calcistico e umano. A Lecce, invece, ci sono nato e cresciuto, mi ha dato l’opportunità di arrivare all’Inter e ho trovato Fascetti e Mazzone, due allenatori che, per me, sono stati come padri di famiglia. Lecce mi ha dato lustro per tutto, dal primo gol in Serie A con il Verona campione d’Italia, all’esordio nella stagione 1981/82 contro il Campobasso. Sono tutti ricordi piacevoli, ci sarebbe da scrivere un libro sulla mia storia dei sette anni a Lecce».

L’Inter vincerà lo scudetto? E il Lecce si salverà?
«L’Inter dovrebbe vincerlo questo campionato perché l’organico che ha a disposizione Inzaghi non ce l’ha nessun altro allenatore in Italia, anche se c’è la Juventus che potrebbe insidiare i nerazzurri, ma la differenza di organico si vede e, anzi, c’è da sottolineare il lavoro di Allegri che sta valorizzando i giovani e ottenendo risultati. Il Lecce, invece, si salverà perché si è incanalato in una situazione di leggerezza con i giocatori che sono sempre applicati, concentrati e determinati ma, soprattutto, non giocano con l’acqua alla gola alla ricerca del punticino per allontanarsi dalla zona salvezza e questo aiuta tantissimo».

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