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Calcio Bari, mister Marino lavora sulle «teste»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Pasquale Marino, foto donato fasano

Pasquale Marino, foto di Donato Fasano

I biancorossi hanno subìto troppe rimonte, l’ultima a Piacenza sicuramente la più clamorosa e ancora inspiegabile

Sabato 18 Novembre 2023, 13:37

BARI - Il Bari e la parola «rimonta»: un connubio che sembra indissolubile nella stagione 2023-24. Tra inseguimenti subiti e riusciti, la squadra biancorossa è tra quelle che vanno incontro al risultato più cangiante in serie B. Soltanto in due casi il Bari ha mantenuto fino in fondo il successo una volta sbloccato il risultato: ovvero, nella trasferta di Cremona alla seconda giornata sotto la gestione di Michele Mignani, nonché nel match interno contro l’Ascoli sotto quella di Pasquale Marino. In entrambe le circostanze, capitan Di Cesare e compagni si sono imposti per 1-0. In più, vanno giunti gli incontri contro Palermo (in casa) e Ternana (in trasferta), nei quali il punteggio di 0-0 non è variato. In tutte le altre gare, si è puntualmente assistito ad un’altalena di emozioni, tra sorpassi e controsorpassi.

RIMPIANTI - Il Bari non ha dimostrato finora di essere abile nel custodire il vantaggio. Una tendenza che si è manifestata fin dalla terza giornata, contro il Cittadella: alla rete biancorossa segnata da Nasti al 6’, ha replicato Pavan all’89’. Dal sesto turno, (al «San Nicola» contro il Catanzaro) è cominciata la sindrome del gol subito pochi secondi dopo aver colpito per primi: Koutsupias per i Galletti al 28, ma al 30’ Sounas pareggia per i calabresi che si portano addirittura in vantaggio con Verna al 45’. Più largo è il margine a Parma: al 46’ Nasti pareggia l’iniziale acuto dei ducali che, però, trovano il guizzo del successo all’81’ con Benedyczak. Al turno successivo, contro il Como, altro gol «lampo» subito da Bellemo a meno di 120 secondi dal centro di Diaw. I minuti per farsi riprendere diventano undici con il Modena: colpisce Sibilli al 72’, risponde Manconi all’83’.

La sublimazione dei doni dissipati è nell’ultimo turno, contro la Feralpi Salò. Non basta nemmeno l’uno-due firmato da Nasti e Sibilli: due minuti dopo il 2-0 arriva l’autogol di Di Cesare, quindi nell’arco dei 22’ successivi ecco il 2-2 di Zannaro ed il 3-2 di Sau. Il calcolo delle occasioni sprecate ha del clamoroso: se i biancorossi avessero conservato tutte le situazioni favorevoli che si sono creati, avrebbero addirittura undici punti in più. Ovvero, otto di mancate vittorie che si sono ridotte in pareggio (contro Cittadella, Catanzaro, Como e Feralpi Salò) e uno di un pari che si è tramutato in sconfitta (a Parma). In pratica, sarebbe stato colmato immediatamente il gap dalla vetta della B: ora sarebbe la truppa di Marino a guardare tutti dall’alto a quota 29.
Fin troppo facile intuire che nel calcio i periodi ipotetici non valgano, eppure sarebbe bastato sfruttare almeno qualcuna di tali chance per vantare tutt’altra graduatoria rispetto a quella attuale che, invece, vede i biancorossi addirittura fuori dalla zona playoff.

…E CUORE INFINITO - Il Bari, però, non è soltanto una squadra «sprecona». Già, perché i Galletti, se da un lato hanno letteralmente dilapidato un patrimonio, dall’altro sono stati sovente in grado di recuperare match che sembravano ormai pregiudicati. Un senso di attaccamento al risultato confermato in entrambe le «ere» tecniche, aggrappandosi a tutto: a finali da batticuore, a protagonisti a sorpresa, a prodezze inimmaginabili. Ebbene, anche questo fattore va considerato nel saldo di una classifica che avrebbe potuto essere ben peggiore. Le rimonte che hanno visto i pugliesi protagonisti cominciano a Pisa: toscani in vantaggio al 12’ con Beruatto, ma ripresi all’85’ dal 18enne Akpa-Chukwu, all’esordio in B, nei suoi unici (finora) 28’ disputato in cadetteria. Nella giornata seguente, dopo essersi fatto ribaltare dal Catanzaro (da 1-0 a 1-2), il sodalizio di Strada Torrebella acciuffa comunque il 2-2 con Koutsoupias al 57’, grazie alla prima doppietta del centrocampista greco in serie B.

Nell’ultimo impegno sotto la guida di Michele Mignani, è Di Cesare al 34’ a riacchiappare la Reggiana, passata avanti con Girma al 10’. A Brescia, nella seconda partita targata Marino, è il Bari (stavolta) a capovolgere l’avversario: Rondinelle in vantaggio con il rigore di Moncini all’11’, quindi Diaw al 58’ e Vicari al 76’ regalano la vittoria. Infine, nel tourbillon di Piacenza con la Feralpi, Achik (anche lui al primo gol in B) al 79’ evita una beffa atroce, riportando i Galletti a galla sul 3-3. Anche in questo caso, il conto porta ad una realtà sorprendente: senza la sua capacità di reagire, la formazione della famiglia De Laurentiis avrebbe addirittura sette punti in meno. Sono ben quattro, infatti, i possibili ko aggiustati in pareggio, nonché uno reso vittoria. E a quota undici, i biancorossi sarebbero stati quartultimi.

Tra punti persi e recuperati, dunque, il Bari si ritrova un «saldo» di quattro punti in meno: ecco, quota 22 avrebbe significato il quarto posto, ad un solo gradino dal podio. Un ragionamento solo sulla carta che, però, indica una strada: basterebbe aggiungere all’indubbia «anima» indomita, un pizzico di attenzione, freddezza e cattiveria per rendere da sogno una stagione che proprio non deve scivolare nell’anonimato.

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