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Calcio Bari, Mignani è deluso: «Il vantaggio va gestito meglio»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Calcio Bari, Mignani è deluso: «Il vantaggio va gestito meglio»

I tremila tifosi del Bari presenti a Modena

Il tecnico biancorosso nel post gara di Modena: «I cambi? Aumentando i centimetri e ricompattandoci avremmo dovuto sentirci più forti»

Domenica 07 Maggio 2023, 12:44

15:45

BARI - «Nelle ultime due partite abbiamo buttato via quattro punti: peccato, ma dobbiamo evitare qualsiasi contraccolpo psicologico». Sospira, Michele Mignani. La promozione diretta in serie A è sfumata: il pareggio colto dal Bari a Modena e la vittoria del Genoa contro l’Ascoli mandano i liguri in Paradiso, seguendo il Frosinone, già sbarcato sul palcoscenico più prestigioso da una settimana. I biancorossi sono stati in lotta per il massimo traguardo fin o a 180’ dal termine della stagione regolare. Ora bisognerà sintonizzarsi sui playoff, cominciando a blindare il terzo posto che vale l’opportunità di affrontare gli spareggi promozione con il massimo vantaggio: superare semifinali e finale anche con risultati di doppia parità e giocare sempre il match di ritorno in casa. Per l’aritmetica certezza di essere sul podio serve ancora un punto: a quota 63, infatti, i Galletti sarebbero raggiungibili soltanto dal Sudtirol che, però, soccomberebbe nello scontro diretto.

«Volevamo realizzare qualcosa di miracoloso, ci abbiamo creduto con tutte le forze, ma non ci siamo riusciti. Potevamo essere ancora in corsa, ma gli ultimi due pareggi sono stati determinanti. Eravamo in vantaggio sia con il Cittadella, sia a Modena, ma ci siamo fatti raggiungere nel tratto finale di gara. Arrivati a questo punto, certi incontri vanno portati a casa, in un modo o nell’altro. Avremmo potuto far meglio in diversi particolari in queste due gare, ma in generale c’è poco da rimproverare ad una squadra che ha sempre dato tutto. Mancano due partite e non è il momento di far calcoli: innanzitutto non siamo ancora matematicamente terzi, ma soprattutto occorre mantenere al massimo il nostro spirito. Sarebbe davvero sciocco farsi prendere da un qualsiasi tipo di sconforto e non dare tutti noi stessi per raggiungere quel sogno che è ancora perseguibile attraverso i playoff». Ha colpito il cambio di volto del Bari a Modena: a un primo tempo brillante, aggressivo, concluso con il meraviglioso gol di Ricci ed un palo colpito da Cheddira, è seguita una ripresa rinunciataria, contraddistinta pure dalla gestione delle sostituzioni a carattere prettamente conservativo: fuori i due attaccanti (Cheddira ed Esposito), il trequartista (Botta), il regista (Benali) e la mezzala più in forma (Benedetti) per far spazio ad Antenucci, Folorunsho, due cursori come Mallamo e Molina ed un difensore, Zuzek.

«In una giornata così calda - spiega Mignani - dopo un’ora ad alta intensità, era giusto cambiare le punte, soprattutto quando si hanno alternative di alto livello. Così come Benali aveva bisogno di rifiatare. Il messaggio, però, non era improntato sulla paura: anzi, aumentando i centimetri e ricompattandoci avremmo dovuto sentirci più forti. L’errore è stato non gestire la palla con lucidità: avremmo dovuto prendere scelte diverse in varie situazioni. Ma proprio perché nel secondo tempo non vedevo i presupposti per ripartire ed essere pericolosi come nella prima frazione, allora ho inserito un difensore in più. Quando non riesci a mettere al sicuro il risultato, allora è indispensabile non farsi raggiungere. Il rigore valso il pari del Modena? Non lo rivedrò mai e non lo valuto. È stato concesso e va accettato». L’ultima riflessione è sullo straordinario supporto dei tifosi: oltre 3.200 baresi ad occupare un’intera curva del Braglia, facendosi sentire decisamente più del pubblico di casa. «I tifosi sono stati meravigliosi», conclude Mignani. «Vederli così numerosi in una città certo non vicina come Modena è stato fantastico. Così come il loro supporto è stato costante per l’intera stagione. Il rammarico di questo momento è soprattutto per loro. Ma deve passare subito. Perché abbiamo ancora tanto da lottare…».

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