SERIE A

Lecce, Meluso suona la carica: «Pronti a fare la nostra parte»

Antonio Calò

«Milan forte anche senza Ibrahimovic. Via del Mare deserto? I tifosi sono imprescindibili»

LECCE - Vigilia di fuoco, in casa del Lecce, in vista della sfida con il Milan che, domani, alle 19,30, al Via del Mare, inaugurerà l’ottava giornata di ritorno del campionato di massima serie ed il cammino del team salentino, dopo la lunga sosta dovuta alla pandemia. Archiviata la gara con lo schieramento guidato da Stefano Pioli, tra l’altro, Marco Mancosu e compagni saranno impegnati a Torino, contro i campioni d’Italia in carca della Juventus ed avranno, pertanto, un altro compito estremamente arduo.

«In questi giorni, sono stato costantemente a contatto con la squadra (che è in ritiro ad Acaya dalla serata di venerdì e ci resterà sino al momento di trasferirsi allo stadio domani) e tutti gli allenamenti sono stati caratterizzati dalla massima concentrazione e dalla serenità che deriva dal fatto che mister Liverani ha le idee chiare su cosa fare - afferma il direttore sportivo Mauro Meluso -. Inoltre, c’è spirito di gruppo e tanta abnegazione. Tutto ciò ci rende fiduciosi. Siamo pronti a fare la nostra parte, decisi a giocare al meglio tutte le nostre carte per cercare di raggiungere l’obiettivo-permanenza».

Domani il Lecce dovrà fare i conti con alcune assenze. Qualcuno degli incerti potrebbe recuperare?

«Speravamo di presentarci alla fase-2 dell’annata agonistica al completo. Anche noi, però, come tutte le altre formazioni, siamo alle prese con i problemi dovuti al fatto che stiamo riprendendo dopo alcuni mesi di stop, aspetto che ha portato fatalmente delle conseguenze negative. Saremo privi di Deiola e Farias, con il brasiliano che dovrebbe essere pronto per la partita con la Juventus o per quella con la Sampdoria, e dello squalificato Donati, che rientrerà con i bianconeri. Le condizioni di Barak saranno valutate in extremis, in quanto ha subito una forte botta che lo condiziona».

Che impressione le ha fatto il Milan, in Coppa Italia?

«La sua prova è stata condizionata dall’espulsione di Rebic, avvenuta dopo pochi minuti. Il fatto di avere rotto il ghiaccio e di essere tornati in campo prima di noi concede ai rossoneri un piccolo vantaggio, anche se le due manifestazioni sono differenti. Quello meneghino è uno dei club più importanti d’Europa e del mondo. Indipendentemente dalla posizione che occupa in classifica, il Milan dispone di un organico di altissimo livello e noi per ottenere un risultato positivo contro simili complessi dobbiamo dare il 120 per cento. Ciò premesso, tornare a giocare dopo il lungo stop che siamo stati costretti ad osservare riserverà delle incognite anche alle altre compagini, non solo alla nostra».

Zlatan Ibrahimovic non dovrebbe essere della gara. Per il Lecce sarà un vantaggio rilevante?

«La caratura dell’attaccante svedese non si può certo discutere. Le assenze, però, pesano di più nelle squadre che lottano per la permanenza, in quanto gli schieramenti di alto livello dispongono di rose ampie ed omogenee».

Prima il Milan e poi, venerdì, la Juventus. Teme questo avvio in salita?

«Daremo il massimo per muovere la classifica in questi due scontri sulla carta proibitivi. Ma abbiamo l’obbligo di essere equilibrati e di tenere sempre presente che stiamo affrontando un mini-torneo di 12 giornate, nel quale saranno in palio 36 punti. Guai, quindi, a farci condizionare, in negativo o in positivo, dall’esito delle singole sfide, esaltandoci o deprimendoci, a seconda dei casi. Dopo essere stati fermi tanto a lungo, sono certo che affrontare l’ultima in graduatoria sarà complicato tanto quanto duellare con la prima della classe».

Come sarà entrare in un Via del Mare deserto?

«Avremo tutti una sensazione bruttissima. Sono stato calciatore e so quale carica garantisca il calore dei tifosi sin da quando si va in campo per il riscaldamento. Il pubblico è una componente imprescindibile per il calcio».

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