Lecce - Ingaggiato nel mercato di gennaio, dal Cagliari, con la formula del prestito con diritto di riscatto, in favore del Lecce, e di contro riscatto, in favore del Cagliari, il centrocampista Alessandro Deiola è diventato immediatamente una pedina-chiave nello scacchiere tattico di Fabio Liverani, che lo ha schierato inizialmente da mezzala sinistra e poi da centrale.
«Posso ricoprire indifferentemente entrambi i ruoli e sono a disposizione del mister, al quale competono le scelte - sottolinea il 24enne calciatore di San Gavino Monreale - Nel modulo del Lecce mi trovo benissimo e mi sono inserito in fretta. Il nostro allenatore è molto bravo a tirare fuori il meglio a ciascuno di noi, giorno dopo giorno, spiegando cosa si aspetti nelle varie situazioni».
Se, come da più parti si garantisce, il campionato riprenderà e verrà concluso, il Lecce dovrà lottare sino in fondo per meritare la permanenza in massima serie. «Abbiamo dimostrato di potercela giocare a viso aperto con tutti - sostiene Deiola - La nostra forza è stata e dovrà essere questa. Dovremo riuscire ad affrontare tutti gli avversari senza paura, con la convinzione di potere strappare a chiunque punti utili per restare in A».
Da quando è stato ingaggiato dal club presieduto da Saverio Sticchi Damiani, Deiola non ha saltato nemmeno un incontro, collezionando otto presenze, tutte dal primo minuto, ed è stato sostituito solo due volte: «La gara più entusiasmante che il Lecce ha disputato dopo il mio arrivo è quella con il Torino, al Via del Mare, vinta per 4-0. Contro i granata, abbiamo sfoderato una grande prova come collettivo, mentre io ho segnato il mio primo gol in A. Questo successo, tra l’altro, è stato il primo stagionale in campionato ottenuto dal mio nuovo team. Anche la vittoria centrata a Napoli ci ha regalato una gran bella soddisfazione, permettendoci di incamerare punti preziosi».
In questo periodo, il centrocampista sardo è costretto, come tutti gli italiani, a restare in casa: «Sto cercando di vivere questa brutta situazione con tranquillità, soprattutto ora che iniziamo ad avere l’impressione che le cose si stiano pian piano risolvendo. Vivo a Lecce, con mia moglie e mia figlia. Siamo in contatto con parenti ed amici tramite video chiamate e messaggi. Mi mancano gli allenamenti con i compagni e correre e lottare la domenica, in partita, sul rettandolo verde, con la squadra. Ma anche fare una passeggiata all’aria aperta con la famiglia. Speriamo di tornare presto alla normalità. Bisogna tenere duro ancora per un po’. In questa fase seguo il programma di lavoro ed alimentare fornitoci dallo staff».