BRINDISI - In Germania un canale di rifornimento per le armi e a Cerignola, nel Foggiano, contatti per l’acquisto di cocaina. Le conoscenze per alimentare il business mafioso che la Dda di Lecce ha addebitato a Cristian Tarantino, 36 anni, in carcere a Sassari e messo al 41 bis dal 22 agosto scorso, sono state svelate in tempi diversi dai collaboratori di giustizia Andrea Romano, di Brindisi, e Cesare Sorio di San Pietro Vernotico.
I verbali delle dichiarazioni rese dai due pentiti sono leggibili, in parte, nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, su richiesta della pm Carmen Ruggiero, ed eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi nei confronti di 10 persone residenti in provincia. Per nove degli indagati è stata disposta la custodia in carcere e per uno gli arresti domiciliari.
L’indagine condotta dai militari è iniziata a ottobre 2022 per concludersi lo scorso mese di novembre e costituisce la prosecuzione del troncone che il 22 luglio 2024 sfociò nell’esecuzione di sei fermi, due dei quali nei confronti di minorenni, per associazione mafiosa, tentata estorsione, danneggiamenti con esplosivo e a seguito di incendio.
Dalle indagini è emerso che durante la detenzione nel carcere abruzzese di Sulmona, Tarantino aveva la disponibilità di un telefonino e un pc portatile con chiavetta per la connessione internet per comunicare attraverso i social network, in modo da impartire direttive all’esterno.
Le prime intimidazioni, secondo l’inchiesta, sono state rivolte alla ex moglie. Le videocall intercettate su Instagram e su Tik Tok hanno permesso di riscontare alcune dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.
Romano, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Tedesco, ucciso a colpi di pistola la mattina del primo novembre 2014, nell’interrogatorio reso l’8 aprile 2021, disse ai pm della Dda che Cristian Tarantino era affiliato a “Raffaele Renna, detto il puffo”, a sua volta affiliato a “Francesco Campana dal 2009”, anno coincidente con quello della sua affiliazione”. E aggiunse che un “canale di rifornimento per le armi” di cui il clan aveva la disponibilità era “la Germania, per il tramite di Tarantino”, figura che “acquistò maggiore potere nel 2010, quando venne arrestato Renna”. Tre anni dopo Tarantino finì ai domiciliari e poi divenne latitante, continuando a comunicare con gli altri attraverso “pizzini”.
“Nel tempo - si legge nel verbale di Romano - la posizione di Tarantino si è rafforzata, tanto che si affiliò direttamente a Francesco Campana, scavalcando di fatto Renna”.
Sorio, arrestato il 12 dicembre 2023 con l’accusa di traffico di droga, è l’ultimo ad aver deciso di rendere dichiarazioni in chiave collaborativa. Nel corso dell’interrogatorio del primo febbraio 2024, Sorio ha indicato Tarantino come chi “controllava il territorio di San Pietro Vernotico, imponendo il pagamento del punto e i propri canali di rifornimento”. Tra questi, secondo il collaboratore, ci sarebbe stato quello foggiano nel periodo in cui Tarantino era libero: “Tarantino - si legge - tramite Raffaele Martena aveva acquisito contatti su Cerignola da dove comprava la cocaina, occupandosi della piazza di spaccio a San Pietro Vernotico”. Nel verbale, inoltre, sono leggibili senza omissis i nomi dei corrieri e i guadagni per ogni viaggio, dai 500 ai mille euro.