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Brindisi, branco di lupi sbrana pecore in una campagna poco lontano dall'aeroporto: l'allarme di Coldiretti

 
Redazione online

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«I danni indotti dallo spavento e dallo stress degli assalti si sommano alla ridotta produzione di latte, e non solo»

Lunedì 24 Febbraio 2025, 13:55

BRINDISI - «Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi». Lo denuncia in una nota Coldiretti Puglia dopo una nuova aggressione in un allevamento di pecore a Brindisi da parte di alcuni lupi. «L'ennesima mattanza» si è verificata in un’area rurale non molto distante dall’aeroporto. Bisogna salvare pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi dal Gargano al Salento dove la presenza del lupo - spiegano da Coldiretti - si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti.

«Dopo gli attacchi dei lupi - prosegue Coldiretti - agli animali a volte feriti o uccisi si aggiungono i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti». «Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese», dice ancora l’associazione.

«La resistenza degli agricoltori è al limite ed è urgente trovare nuove modalità di azione - conclude Coldiretti -. Del resto, questa situazione si somma ai problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche, dai cinghiali agli storni, dai cormorani alle lepri fino ai pappagalli verdi, che si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione necessarie per evitare il conflitto con il lavoro agricolo».

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