Sabato 06 Settembre 2025 | 02:57

Brindisi, la Procura cerca nei cellulari il politico beneficiario dei voti comprati

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

Brindisi, la Procura cerca nei cellulari il politico beneficiario dei voti comprati

Il pm vuole accertare se Vincenzo Corsano, 53 anni, alias Chiavolla, il principale indagato in questo troncone, «abbia offerto denaro anche ad altri votanti»

Venerdì 25 Ottobre 2024, 09:45

BRINDISI - Si cerca il politico o chi abbia ottenuto vantaggi elettorali. Messaggi, testuali e audio, fotografie e video memorizzati sui telefonini potrebbero restituire la verità sulle ultime ammnistrative a Brindisi, fra il primo turno del 14 e del 16 maggio 2023, e il ballottaggio, del 28 e 29 maggio. È sugli smartphone che ora si concentra l’inchiesta della Procura di Brindisi, per raccogliere elementi utili a riscontare l’ipotesi di corruzione elettorale, partendo da 30 euro a voto.

Il pm Mauron Gallone intende verificare la «veridicità, la natura e la frequenza di questo scambio di denaro dietro votazione per uno specifico candidato politico» e accertare se Vincenzo Corsano, 53 anni, alias Chiavolla, il principale indagato in questo troncone, «abbia offerto denaro anche ad altri votanti» e se ci sia stato qualcuno o più di qualcuno che si sia servito di Corsano «per ottenere vantaggi dal punto di vista elettorale». L’interrogativo principale è legato al possibile coinvolgimento di politici.

Per questo ieri mattina il pubblico ministero ha conferito incarico all’informatico forense Silverio Greco di Lizzanello, nel Leccese, per acquisire il contenuto dei telefonini in uso ai cinque indagati. Al momento, in questo nuovo troncone, aperto dopo l’informativa di reato depositata dai carabinieri in seguito ad alcune intercettazioni nell’ambito delle indagini sui furti d’auto avvenuti a Brindisi, sono indagati oltre a Vincenzo Corsano, 53 anni, alias Chiavolla, arrestato e condotto in carcere con l’accusa di essere stato a capo dell’associazione per delinquere finalizzata ai furti, anche sua nipote Pamela Corsano, 34 anni, Alessandro Picciolo, 38 anni, Serena Iurlo, 32 anni e Antonio Picciolo, 47 anni. Sono tutti brindisini e sono stati identificati dai carabinieri che hanno ascoltato le conversazioni tra Corsano e uno dei 29 indagati nell’inchiesta sui furti d’auto, il 30 maggio dello scorso anno, parlando di elettori che avevano già votato e fatto la foto della scheda. Le operazioni peritali inizieranno lunedì e dovranno concludersi entro trenta giorni.

Dagli atti contenuti nel fascicolo «è emerso che Cosarno abbia interferito nel libero esercizio del voto nell’ambito delle elezioni nella primavera 2023 a Brindisi» essendo venuti a galla «precisi riferimenti a una compravendita di voti» nella quale l’indagato avrebbe svolto «un ruolo di primaria importanza». Chiaro - si legge negli atti finora disponibili - il riferimento da parte di Corsano a voti da procurare, in cambio di 30 euro, lasciando trasparire che questo rientri in un incarico da assolvere da parte sua. Per conto di chi? Di uno o più candidati alle amministrative? È su questo che si sviluppa la nuova inchiesta.

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