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Brindisi, Marchionna contro Enel: «Non è un albergo a ore»

 
Andrea Pezzuto

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Andrea Pezzuto

Brindisi, Marchionna contro Enel: «Non è un albergo a ore»

L’attacco del sindaco durante i festeggiamenti per i santi patroni

Lunedì 02 Settembre 2024, 12:31

BRINDISI - È Enel il grande convitato di pietra del discorso del sindaco Pino Marchionna nella serata clou dei festeggiamenti dei santi patroni Lorenzo da Brindisi e Teodoro da Amasea. «Nutro il legittimo sospetto - ha tuonato il primo cittadino - che alcune grandi aziende di Stato pensano di poter considerare la città di Brindisi alla stregua di un albergo a ore, dove si va per fare i propri comodi e poi si va via, magari senza pagare il conto. Brindisi ha dato per cinquant’anni un incommensurabile contributo alla produzione energetica dell’intero Paese: oggi nessuno si illuda di poter spegnere l’interruttore e andare via come insalutato ospite. Noi li inchioderemo qui a riparare i danni ambientali, sociali e sanitari che hanno prodotto in questi decenni».

Una intemerata alla quale è seguito un invito alla cittadinanza ad abbandonare crampi mentali che minano i percorsi di crescita: «È ora che anche il nostro sguardo sia caratterizzato da gentilezza e affezione verso le tante cose belle di Brindisi. Basta denigrarla. Basta piangersi addosso. Basta dare sempre la colpa a qualcun altro per assolverci per quello che ognuno di noi non fa per migliorare la città». Il primo cittadino è cosciente dello scollamento tra il municipio e la collettività. Per questo si è impegnato a colmare tale distanza. Anche attraverso una maggiore presenza sui social. Una scelta opposta a quella effettuata di recente dalla collega Adriana Poli Bortone, sindaca di Lecce, che durante i festeggiamenti di Sant’Oronzo ha annunciato un allontanamento dai social a causa di una percepita ondata d’odio legata alla sua età.

«Colgo questa occasione - ha detto Marchionna - per impegnarmi a essere più presente e a dialogare con i cittadini anche attraverso l’utilizzo di queste nuove forme di comunicazione rappresentate dai social, con la speranza che questa disponibilità possa avvicinare l’amministrazione ai cittadini che vi si rivolgono fiduciosi».

Il primo cittadino si è cosparso il capo di cenere, riconoscendo i tanti problemi irrisolti in cui affoga la città: «Sono consapevole del malcontento popolare che, com’è giusto che sia, si rivolge innanzitutto a sottolineare la mia personale responsabilità di sindaco: la città appare sporca e trascurata, c’è bisogno di interventi urgenti per migliorarla. Le esigue risorse finanziarie a disposizione dell’amministrazione comunale ci costringono quotidianamente a compiere delle scelte difficili. In quest’ultimo anno molti hanno sottolineato una mia presunta assenza, quasi che mi fossi asserragliato nel Palazzo ignorando la realtà cittadina. In realtà ricevo decine di persone al giorno che mi pongono i loro problemi, qualche volta risolvibili, molte altre volte, purtroppo, no. Non cerco scuse, né pretendo indulgenza alcuna: so bene che la carica di sindaco comporta anche l’incombenza di essere il principale destinatario delle proteste dei cittadini, soprattutto - ha riconosciuto Marchionna - quando sono in gran parte giuste e motivate».

In chiusura, il sindaco ha voluto «rivolgere un pensiero speciale ai giovani brindisini, vittime di un disagio personale e sociale che porta con sé fenomeni che devono essere sradicati dalla nostra vita quotidiana. Combattiamo per una città nuova che sia migliore».

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