FASANO - Incidente durante l’edizione 2010 della Fasano-Selva, quando uno spettatore rimase ferito in seguito a un sinistro che vide coinvolta una delle vetture di gara. I giudici di appello, accogliendo l’istanza del Comune di Fasano, hanno escluso ogni responsabilità dell’ente locale. Non solo. Con sentenza del 18 giugno scorso, la Corte d’Appello di Lecce, in parziale riforma della decisione dei giudici di primo grado, appellata dal Comune di Fasano, ha dichiarato che lo spettatore «ha concorso alla causazione dell’evento per una quota del 40 per cento». Conseguentemente i giudici hanno attribuito «la restante quota del 60 per cento di responsabilità dell’evento alla A.S. Egnathia» e hanno rideterminato in 129mila euro l’importo complessivamente dovuto al danneggiato.
Di conseguenza lo spettatore dovrà restituire «la maggior somma rispetto al dovuto ricevuta dall’assicurazione della A.S. Egnathia il 12 ottobre 2018 e trattenuta a titolo di acconto in corso di causa». C’è dell’altro. Lo spettatore coinvolto nell’incidente dovrà pagare al Comune di Fasano le spese del doppio grado di giudizio, che la Corte ha liquidato in 9.800 euro per il primo grado e in 8.000 euro per il secondo grado. Per il Comune, dunque, che aveva affidato la propria difesa al dirigente dell’Avvocatura di Palazzo di città, Ottavio Carparelli, è stata una vittoria su ogni fronte. Lo spettatore si era posizionato nel giardino recintato di una villa ubicata in viale Toledo, a pochi metri dal traguardo di gara. In particolare, era posizionato al confine tra villa e percorso di gara, su una edicola in cemento. Successe che una Lola B99 Zytek colpì con la parte posteriore il guard rail sul margine destro della carreggiata.
La forte velocità determinò l’improvvisa perdita di controllo da parte del pilota e l’auto sbandò andando a sbattere su muretto e cancellata siti sul lato opposto della strada. L’impatto provocò la caduta di parte del muretto, della cancellata e di un palo dell’illuminazione stradale che, a causa del violento impatto, si piegò colpendo in pieno volto lo spettatore causandogli gravi lesioni alla testa e al volto. A seguire la persona ferita, al fine di ottenere il risarcimento dei danni, quantificati in oltre 800mila euro, ha citato in giudizio la Egnathia Corse, il pilota, le relative compagnie di assicurazioni e anche il Comune di Fasano, quale «ente proprietario della strada che doveva vigilare sulla corretta predisposizione delle misure di sicurezza, sull’osservanza delle misure normative e regolamentari e in sostanza sul regolare svolgimento della competizione sportiva in rapporto alla situazione e condizione dei luoghi e dei manufatti di sua proprietà». In primo grado il tribunale di Brindisi ha condannato le parti al risarcimento del danno determinando la responsabilità nella misura del 20 per cento dello spettatore, del 60 per cento della società Egnathia Corse e del 20 per cento del Comune di Fasano.
Avverso la sentenza, l’ente locale ha inoltrato il ricorso innanzi alla Corte di Appello di Lecce. In corso di causa la Corte ha sospeso gli effetti della sentenza di primo grado nella parte riguardante il Comune di Fasano, ritenendo sussistenti ragioni di fondatezza dell’appello proposto dall’ente locale. Il 18 giugno scorso la sentenza, che ha parzialmente riformato le conclusioni a cui era giunto il tribunale di Brindisi. «Dalle foto in atti - si legge nella sentenza della Corte d’Appello di Lecce - emerge con chiarezza che lo spettatore si era posizionato su un albero dietro al palo della pubblica illuminazione. La condotta dell’attore ha pertanto un’incidenza più rilevante di un quinto nella dinamica dell’evento. Certamente il posizionamento del danneggiato non solo era pericoloso ma tale condotta era anche vietata perché si trovava in una zona interdetta al pubblico».