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Brindisi, la «veggente» Sveva Cardinale condannata a 7 anni di carcere

Brindisi, la «veggente» Sveva Cardinale condannata a 7 anni di carcere

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

Sveva Cardinale

Sveva Cardinale

Condannato anche Francesco Rizzo, 47 anni, di Brindisi, marito della donna

Martedì 18 Giugno 2024, 19:07

19 Giugno 2024, 20:57

BRINDISI - Tutt’altro che visioni mistiche e messaggi ricevuti dalla Madonna e Gesù. Una finzione anche per la Corte d’Appello di Lecce, che ha condannato Paola Catanzaro, 49 anni, di Brindisi, nata come Paolo, e conosciuta prima come il «mistico» e poi con il nome di Sveva Cardinale, a sette anni di reclusione, per una serie di truffe sino alla primavera 2017, quantificate in quattro milioni di euro ai danni di diversi professionisti residenti in diverse regioni italiane. Sei mesi in più rispetto al conto chiuso dal tribunale di Brindisi, con sentenza del 21 ottobre 2021.

Il collegio presieduto da Domenico Toni dopo aver riconosciuto l’estinzione delle truffe fino all’11 dicembre 2015 per prescrizione, ha rideterminato le pene per tutti gli imputati. Per Francesco Rizzo, 47 anni, di Brindisi, marito di Paola Cardinale, 4 anni e otto mesi più 950 euro di multa, a fronte dei 5 anni in primo grado.

Per Anna Picoco, condanna a un anno e due mesi, per Giuseppe Conte, Anna Casciaro, Stefania Casciaro e Giuseppa Catanzaro, condanna a un anno e dieci mesi più 600 euro di multa. La Corte, in accoglimento dei ricorsi presentati dalle parti civili (rappresentate dagli avvocati Antonio Falagario, Gianluca Zilli del foro di Bari e Valerio De Cataldis del foro di Taranto), ha condannato tutti gli imputati (con la sola eccezione di Picoco) al risarcimento dei danni anche in relazione al reato associativo, da liquidare in sede civile. E ha revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso a Catanzaro dal Tribunale. Novanta giorni per le motivazioni.

Catanzaro, ora difesa dall’avvocato Gianluca Palazzo, venne arrestata dai militari della Guardia di Finanza nel 2018, con l’accusa di essere stata promotrice e capo di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe. Secondo quanto contestato nel capo d’imputazione, imbastito dalla procura di Brindisi, avrebbe avuto compiti di decisione, pianificazione e individuazione delle vittime e delle azioni da compiere e dei settori in cui investire il denaro.

Catanzaro, inoltre, avrebbe ideato il «fantomatico progetto delle croci anche detto dei doni» che prevedeva «la realizzazione e la diffusione nel mondo di croci per salvare l’umanità». A Rizzo è contestato il ruolo di partecipe al sodalizio, assieme ad altri ritenuti esecutori delle direttive del capo, con il compito di «avvicinare le vittime e carpirne i segreti più intimi da svelare a Paola Catanzaro». Quest’ultima li avrebbe usati per «suggestionare i malcapitati e far loro credere di essere dotata di poteri mistici o paranormali». Per suo conto, avrebbero riscosso somme versate in contanti e trasmesso i messaggi al mistico in modo da suggellare fedeltà e silenzio.

Sempre fingendo di avere doti mistiche che le permettevano di entrare in contatto con entità divine, come la Madonna o Gesù, Catanzaro e alcuni imputati avrebbero adottato tecniche volte a «suggestionare l’interlocutore» e avrebbero fatto credere di aver ricevuto messaggi inviati da Dio «contenenti la loro chiamata da parte della Madonna». Ad alcuni avrebbero dato indicazioni su come come portarsi nel sociale «approfittato della soggezione psicologica», anche «ingenerando il timore di pericoli immaginari».

Il profitto delle truffe, stando alla contabilità della Finanza, è stato quantificato in 4 milioni di euro. L’inchiesta partì dalla denuncia di un imprenditore del Barese. Fu il primo a raccontare di aver versato ingenti somme di denaro a Paola Catanzaro «per evitare eventi nefasti, come la morte di due gemelli, in aggiunta agli importi per la diffusione del messaggio evangelico». Bimbi mai nati ma che Catanzaro sosteneva che non solo fossero stati da lei concepiti, ma destinati addirittura a salvare il mondo.

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