Un sindaco progressista a capo di una coalizione a trazione ultra-conservatrice. Una situazione che continua a produrre testa-coda nella gestione della vita amministrativa. L’ultimo episodio: ieri mattina, nel corso della riunione di giunta, il vicesindaco Massimiliano Oggiano e l’assessore ai Servizi sociali Antonio Pisanelli, entrambi di FdI, sono usciti dalla sala al momento del voto della delibera di finanziamento del Gay Pride regionale, che si terrà a Lecce. Un contributo di 500 euro richiesto dalla commissione comunale Pari Opportunità che ha incontrato il favore del sindaco Pino Marchionna e del resto della giunta.
Il primo cittadino racconta che i due meloniani si sono assentati uno per aver ricevuto una chiamata improvvisa (Oggiano) e l’altro per andare in bagno (Pisanelli).
A censurare il comportamento dei due assessori è il collega di partito Roberto Quarta, che parla di «un grave gesto di oscurantismo». «Ritengo necessario - sostiene - esprimere la mia profonda indignazione per l’atteggiamento assunto dalla rappresentanza di Fratelli d’Italia. È un gesto di inaudita chiusura. Non è accettabile che nel dibattito politico prevalgano ancora l’intolleranza e il rifiuto».
Piccola digressione. Il consigliere Quarta rivendica sistematicamente l’appartenenza al circolo Atreju, contenitore culturale che a livello nazionale ha detto chiaramente come la pensa sul tema, lanciando spot del tipo: «Atreju è quel posto dove se vai in bagno trovi solo due generi».
Anche dal Pd giungono parole di biasimo per l’atteggiamento dei due assessori: «È un chiaro gesto di discriminazione e intolleranza. Ancora più grave è la circostanza che tra chi ha deciso di abiurare la delibera vi sia anche l’assessore ai Servizi sociali. È inconcepibile che il rappresentante istituzionale incaricato di promuovere l’inclusione e contrastare ogni forma di discriminazione rifiuti di sostenere un atto finalizzato alla promozione dei diritti civili e all’abbattimento delle barriere culturali. La sua permanenza in giunta rappresenta un affronto ai principi fondamentali della democrazia e dei diritti civili. Il sindaco Marchionna non può non tenerne conto se vuole proseguire nel solco di una città culturalmente orientata verso la promozione dei valori di inclusione, tolleranza e rispetto delle diversità».
Il presidente provinciale di FdI, Luigi Caroli, precisa in merito che «non è stato dato nessun voto contrario» e che, «conoscendo i due esponenti del partito, non avrebbero avuto nessuna difficoltà a esprimerlo se si fosse trattato di un fatto ideologico».
IL COMMENTO DEL VICESINDACO OGGIANO
«Se avessimo voluto dare un segnale politico a quella delibera avremo votato contro o avremmo messo a verbale. E’ stato tutto casuale. Non c'è nessun atto ideologico da parte nostra. Sono solo polemiche strumentali del Pd e di altri». Lo dichiara il vicesindaco di Brindisi, Massimiliano Oggiano (Fratelli d’Italia) in merito alle polemiche sollevate dal Partito democratico di Brindisi e dal consigliere comunale Roberto Quarta, eletto in FdI, che hanno contestato alla delegazione di Fratelli d’Italia (composta oltre che da Oggiano anche dall’assessore ai servizi sociali Antonio Pisanelli) di essersi assentati «volutamente» durante il voto oggi in giunta su una delibera per destinare un contributo economico all’organizzazione del gay pride regionale 2024.
«Non è assolutamente vero - attacca Oggiano - ed i fatti dicono il contrario. Io ho la delega alla gestione del Consorzio per la gestione dei servizi sociali d’ambito, ed il Comune insieme al Consorzio stanno attivando iniziative che vanno nella direzione di accedere a finanziamenti sull'inclusione e sulla parità di genere».
Il vicesindaco precisa «che è tutto agli atti e di fatto smentiamo categoricamente quello che dice il Pd e altri. Non c'è nessuna pregiudiziale. Anzi io sono favorevole all’espressione delle diversità nella loro massima dimostrazione». «Eravamo - sottolinea - fuori dall’aula per motivi diversi con il collega. Così come questa delibera c'è ne sono state altre dove la giunta non era al completo». «Fa specie che proprio su questa - conclude Oggiano - si provi a fare strumentalmente polemica. Quelli del Pd forse sono veramente alla frutta e non hanno altri argomenti»