«Non dobbiamo fare una cartolina turistica. Bisogna avviare un processo che tiri fuori le esigenze, le domande della collettività. È importante puntare sul concetto di ‘città amica’, che sia inclusiva, aperta. Brindisi è una banchina prossima al Mediterraneo. La nostra posizione geografica e la nostra storia sono assi straordinari. Dobbiamo solo trovare il modo di articolare questa idea». Il sociologo Lele Amoruso indica alla comunità e alla classe dirigente una rotta da seguire per la sfida della candidatura a Capitale italiana della cultura 2027.
A breve il sindaco Pino Marchionna incontrerà Chris Torch per convincerlo ad accettare l’incarico. Si tratta di un esperto in politiche culturali che ha portato Matera (2019), Rijeka (2020) e Timisoara (2021) al titolo di Capitale europea della cultura. Attualmente Torch è responsabile del programma culturale per la candidatura di Uppsala a Capitale europea della cultura 2029.
Intanto si registrano le prime reazioni dopo l’annuncio della candidatura. Il presidente della Provincia Toni Matarrelli si è già messo a disposizione per offrire il massimo supporto: «I cittadini dei 20 Comuni della nostra provincia non possono non sentirsi anche brindisini. La città capoluogo ci appartiene e ci rappresenta, essendo peraltro una delle realtà più belle e ricche di storia dell’intero panorama regionale e dalle straordinarie potenzialità. Assicurerò tutto il mio sostegno, con ogni energia, alla proposta di Brindisi Capitale della cultura 2027».
Anche il mondo sindacale ha voluto far sentire il proprio sostegno. «Brindisi è certamente terra cui non manca nulla in bellezze naturali, paesaggi, mare, porto, arricchite dalle tipicità agricole ed enogastronomiche e da tradizioni culturali e religiose peculiari. Il riconoscimento - dice Gianfranco Solazzo, segretario della Cisl Brindisi-Taranto - sarebbe una grande promozione per la città, ne rilancerebbe in senso positivo l’immagine e costituirebbe un’opportunità aggiuntiva per lo sviluppo culturale e turistico dell’intero territorio messapico se non, addirittura, dell’intera area sub-regionale ionico-salentina».
Più articolata è la posizione del consigliere comunale di FdI, Roberto Quarta, in rottura prolungata con la maggioranza. «La recente proposta del sindaco Marchionna ha rigenerato in noi tutti un senso di appartenenza e desiderio di redenzione. È chiaro che il raggiungimento di tale traguardo non può dipendere soltanto dall’impegno dell’amministrazione in carica. La strada da percorrere, seppur ardua, richiederà l’attiva partecipazione di ciascun cittadino. La cultura, infatti, non si limita alla sola dimensione teatrale ma si manifesta in ogni gesto quotidiano delle persone. La cultura si esprime nel senso civico, nel rispetto per gli altri, nella protezione dei più vulnerabili, nell’amore per il proprio territorio, nella difesa dell’ambiente, nell’osservanza delle regole, nella legalità e nella libertà. Di fronte a questi obiettivi, è essenziale che l’amministrazione inizi a dimostrare concretamente il suo impegno». C’è un però, che riguarda proprio il concetto di inclusione. Quarta si dice infatti preoccupato per «la stasi attuale riguardante il nuovo regolamento della commissione Pari opportunità, bloccato a causa delle resistenze di alcuni componenti dell’amministrazione sulla rappresentanza Lgtb+. La cultura, una nozione tanto significativa, richiede da parte di tutti un contributo, senza eccedere nelle proprie prerogative».