I radiologi scarseggiano, l’Asl vorrebbe assumere 20 specializzandi attraverso avviso pubblico ma non può farlo perché il direttore della scuola di specializzazione non autorizza la sottoscrizione del contratto.
È la denuncia del presidente della commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati, che chiede al rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, di intervenire per «spiegare a tutti i direttori delle scuole di specializzazione il ruolo virtuoso dell’università e delle scuole al fine di sopperire alle carenze d’organico, così come previsto dalla legge».
Amati poi rincara la dose, sostenendo che «non si può eludere una legge statale di sistema, come quella che autorizza il lavoro degli specializzandi nei presidi ospedalieri, per motivi allo stato oscuri e comunque non contemplati dalla legge».
Su 42 radiologi specializzandi convocati dall’Asl di Brindisi, solo in sette sono stati assunti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2024, con assegnazione temporanea alla unità operativa complessa di Radiodiagnostica del Perrino di Brindisi e con l’impegno a turnare nei presidi ospedalieri di Francavilla, Fasano e Ostuni.
Il rettore, dal canto suo, ridimensiona l’accaduto, spiegando che «quelli che non sono ancora in grado di leggere l’eco non possono prendere servizio» e che «in venti non si sono presentati alla convocazione». Pertanto, non ci sarebbe nessun veto da parte del direttore della scuola di specializzazione.
Da un prospetto inviato dall’Asl ad Amati, la situazione risulta però diversa: sono soltanto nove gli specializzandi non autorizzati in quanto non ancora in grado di leggere i risultati dell’eco. La metà di quelli che non si erano presentati alla prima convocazione, inoltre, ha risposto alla seconda convocazione dell’Asl di Brindisi. Alla fine dei conti, risultano sette specializzandi in grado di usare l’eco (e in un caso anche di fare l’angiografia) che non sono stati autorizzati a prendere servizio. È su questi, e sugli specializzandi che hanno deciso di non presentarsi nelle due convocazioni, che si concentra l’attenzione del commissario regionale di Azione. Attraverso l’intervento del rettore, Amati conta di «rendere possibile nelle prossime ore la sottoscrizione del contratto e la garanzia di poter erogare le prestazioni sanitarie ai malati, una categoria in cui tutti potremmo finirci, senza nemmeno accorgerci, compresi i politici, i rettori, i burocrati e gli stessi medici».